Tutto questo è servito a ricostruire la vita e la rete di relazioni dei latitanti, utili per la loro ricerca anche sulle fonti aperte e sui social network. I rapporti di collaborazione dell’Interpol Italia con i colleghi della Repubblica Dominicana hanno fatto il resto, dando la possibilità di realizzare una maxi operazione che avrebbe dovuto concludersi a marzo ma che, a causa del lockdown mondiale dettato dall’emergenza Coronavirus, si è conclusa solo ora.
L’operazione, grande esempio di collaborazione internazionale, ha portato all’arresto dei napoletani Salvatore Vittorio, 55 anni, Luigi Capretto, 50 anni e Salvatore Galluccio, 52 anni.
Il clan, infatti, ha trasferito in territorio domenicano ingenti somme di denaro, di chiara provenienza illecita, che Salvatore Vittorio e suo fratello Raffaele avevano, secondo gli investigatori, il compito di riciclare in attività imprenditoriali locali. Il latitante è stato fermato a Santiago de Los Caballeros (a circa 150 km dalla capitale del paese) mentre usciva dalla propria abitazione per portare i figli a scuola.
Luigi Capretto è stato messo arrestato in base ad un mandato di cattura in ambito nazionale. Risulta condannato dalla Procura di Arezzo ad oltre otto anni di reclusione per reati connessi al traffico di sostanze stupefacenti con provvedimenti in carico ai carabinieri di San Giovanni Valdarno. Viveva a Santo Domingo ed era ormai perfettamente integrato nella realtà locale.
Salvatore Galluccio, infine, ricercato in ambito nazionale così come Luigi Capretto, deve scontare oltre sei anni di reclusione per i reati di contraffazione, ricettazione e traffico di stupefacenti su condanna del Tribunale di Napoli.