Interrotto banchetto di un latitante

Irruzione dei carabinieri a casa del camorrista Antonio Teghemie , l’uomo è stato interrotto dalle forza dell’ordine durante il suo banchetto e nonostante il tentativo di nasconderi fra alcuni scatoloni, è stato arrestato da i militari dell’arma

Vini pregiati e cibi ricercati sulla tavola preparata quando i carabinieri di Napoli hanno fatto irruzione nella casa a due piani in via Giovanni Falcone di Marano dove si nascondeva, Antonio Teghemie, ritenuto elemento di spicco del clan camorristico dei Licciardi. L’uomo si è infilato in un sottoscala al piano terra, pensando di poter sfuggire all’arresto e di non poter essere individuato in mezzo ad alcuni scatoloni di cartone, ma i militari dell’arma lo hanno trovato.

In tasca gli hanno trovato 3500 euro in contanti. Nella casa c’era anche la moglie Maria Licciardi, 60enne, considerata reggente del clan e sorella del defunto boss Gennaro, soprannominato ‘a scignà, oltre al padrone dell’abitazione, Gianfranco Leva, 56enne, anch’egli affiliato allo stesso clan e attualmente sottoposto all’obbligo di firma, arrestato per favoreggiamento personale aggravato.

A Teghemie sono stati consegnati due provvedimenti restrittivi: un ordine di carcerazione conseguente a condanna a due anni di reclusione per contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli o disegni e vendita di prodotti industriali con segni mendaci aggravati da finalità mafiose.

Il clan, ricordano i carabinieri, è specializzato nella commercializzazione in tutto il mondo di falsi di marchi prestigiosi, in particolare di capi di abbigliamento, borse e accessori, macchine fotografiche e trapani elettrici. Dopo i due anni di reclusione l’uomo dovrà inoltre scontare un anno di casa di lavoro decisa nel febbraio 2012 dal magistrato di sorveglianza di Napoli.