Si è salvata per miracolo dal tentativo di ucciderla da parte del marito, che poi si è suicidato, ma il suo calvario non è terminato. Dopo la morte del consorte violento, infatti, ha continuato a ricevere minacce dai suoceri che non hanno mai accettato la morte del loro figlio.
Il culmine della vicenda risale al febbraio 2020, il luogo è Olevano sul Tusciano, in provincia di Salerno. Quando Massimo Salvatore accoltellò alla gola Sonia Bianchi dopo l’ennesimo litigio, credendo di essere riuscito a ucciderla, si tolse la vita egli stesso. La coppia aveva due figli, che ora sono rimasti soli con la madre.
Dopo tre anni da quell’episodio sono finiti in aula di tribunale anche i suoceri. Il quotidiano Il Mattino riferisce infatti che dopo la morte di Massimo Salvatore, suo suocero ha continuato a minacciarla: “Finisco il lavoro iniziato da mio figlio, è meglio che ti guardi le spalle”, le avrebbe detto l’uomo con l’intenzione di vendicare la morte di suo figlio. Sua suocera, invece, l’avrebbe minacciata quando Massimo era ancora in vita: “Mio figlio fa bene come si comporta. Ti dobbiamo uccidere, sei una poco di buono. Tu sei una sporca, hai gli amanti: ora chiamo mio figlio e ti faccio vedere cosa ti fa passare”, queste parole avrebbe pronunciato la donna all’indirizzo di Sonia un mese prima del tentato omicidio.
Di questi fatti i suoceri dovranno rispondere davanti ai giudici del Tribunale di Salerno. Nel frattempo però Sonia Bianchi continua a vivere un incubo che non ha avuto fine quel maledetto 20 febbraio del 2020: allora furono alcuni vicini a soccorrerla e chiedere aiuto a sanitari e medici, adesso è soprattutto dentro di sé che dovrà trovare la forza di rivivere il terrore di quei momenti per ricostruire la vicenda in aula.