Ciro Rapuano, uomo ucciso dalla moglie a Napoli
La Procura di Napoli, per ricostruire la dinamica dell’omicidio di Ciro Rapuano – il garagista di Forcella, ucciso dalla moglie all’interno della loro abitazione – ha deciso di acquisire i post diffusi sui social da parte di alcuni familiari della vittima che alludono ad una somma di soldi che avrebbe scatenato l’aggressione mortale.
Stando a quanto emerso, l’uomo sarebbe stato colpito con circa 60 coltellate dalla moglie, mentre si trovava nel letto della loro camera. In quel momento, in casa si trovavano anche la figlia della coppia e la loro nipotina, una bambina di 7 anni che, per fortuna, dormiva nella stanza accanto.
A seguito dell’omicidio sarebbe stata la stessa Salemme ad allertare le forze dell’ordine, confessando il delitto e motivandolo come un gesto di legittima difesa: stando alla sua versione, dopo anni di vessazioni e violenze continue subite da parte del marito, quella sera avrebbe estratto il coltello per proteggersi dall’uomo.
Una ricostruzione che, però, avrebbe fatto storcere il naso ad alcuni parenti di Rapuano che, tramite social, hanno raccontato la loro verità. A detta dei familiari della vittima tutto ruoterebbe attorno ad una somma di denaro presente in casa e poi sparita. Dunque scartano l’ipotesi della legittima difesa, sostenendo quella di una discussione degenerata per motivi di soldi. Al momento, tuttavia, non vi è alcun riscontro concreto ma le indagini stanno comunque vagliando questa nuova pista.