Come denuncia Angelo Forgione, infatti, ieri sera al programma Alle Falde del Kilimangiaro, in onda su RaiTre e condotto da Camila Raznovich, il dottore, parlando della storia della pizza e dell’infondata leggenda dell’invenzione del pizzaiolo Raffaele Esposito, ha dichiarato:
“Sai, qua siamo a Napoli e a Napoli qualcuno è anche un po’ mariuolo, no?, quindi chiamarono questo grande pizzaiolo a palazzo, a Capodimonte, dove adesso c’è un bellissimo museo, e lui andò e propose tre pizze, le più famose, e in omaggio alla regina fece la coccarda: il rosso del pomodoro, poi al centro il bianco della mozzarella, e al centro ancora il verde del basilico […]. Ma non era vero nulla, quella pizza si faceva già da quarant’anni nella stessa maniera”.
Come ha spiegato lo stesso Ferrero su Facebook, in risposta alle numerose recriminazioni dei napoletani, non c’era alcun intento offensivo nella frase sui “mariuoli”, solo la voglia di essere simpatico. Tutti sono convinti della sua buona fede, ci mancherebbe altro, tuttavia ciò che si sottolinea è la leggerezza con cui si sfoggiano battute che creano equivochi nella mente dei telespettatori che, abituati, ogni giorno, a sentire sempre lo stesso messaggio: è così che il preconcetto si impadronisce dell’opinione della gente, è così che nasce uno stereotipo.
Dopo quella sui napoletani arriva la battuta anche sulle pizzerie piemontesi, accusate scherzosamente di preparare pizze pessime: in quest’occasione è stata immediata la risposta della conduttrice, la quale si è dissociata senza riserve dall’affermazione, per evitare polemiche e proteste da parte dei pizzaioli piemontesi. Quando è stata fatta la battuta sui “napoletani mariuoli” è rimasta in silenzio: non si scherzava in entrambi i casi? Allora perché ci sono state due reazioni diverse?