La premessa è che condanno senza se e senza ma qualsiasi episodio di violenza e razzismo. Condivido la linea del ministro Salvini di non chiudere gli stadi e di non fermare le partite. Il primo punto da tenere presente è garantire la sicurezza: vanno puniti i violenti a tutela delle famiglie che vogliono partecipare a una giornata di festa.
Il politico napoletano però, poi, sembra contraddirsi: ha appena detto che condivide la linea di Matteo Salvini, eppure sarebbe d’accordo con una eventuale richiesta del Napoli di sospendere la gara in caso di cori razzisti:
Precisato ciò capisco la posizione del Napoli che, come società sportiva, qualora si verificassero nuovamente cori razzisti verso un proprio calciatore possa chiedere la sospensione della partita a tutela del proprio atleta, della propria squadra e del proprio club.
Subito dopo Inter-Napoli il Ministro dell’Interno aveva dichiarato: “Meno male che Mazzoleni non ha sospeso la partita, pensate cosa sarebbe successo”; e poi: “Il sano sfottò tra tifoserie non è da considerare razzismo”. Se tale è la linea di Salvini e dunque di Cantalamessa, non comprendiamo come quest’ultimo possa condividere anche quella del Napoli che invece è esattamente opposta. Forse un tentativo del politico napoletano di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, senza scontentare nessuno?