Politica

Sud, la ricetta di Draghi: più lavoro alle donne e spendere i soldi del Recovery Plan

Un discorso di quasi un’ora quello di Mario Draghi al Senato, dove in serata verrà votata la fiducia al nuovo Governo. Il Presidente del Consiglio incaricato ha illustrato i passaggi fondamentali del programma di Governo, raccogliendo i giudizi favorevoli di Movimento 5 Stelle, PD, Lega Nord e Forza Italia.

Prima di tutto ha allontanato ogni dubbio sulla permanenza dell’Italia nell’area Euro, e non potrebbe essere altrimenti visto il suo precedente incarico di Presidente della BCE: “L’euro è irreversibile. Fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine”. Questione cruciale è quella della sanità e vaccini, con la prima che ha bisogno di una riforma strutturale in cui la casa va trasformata nel principale luogo di cura attraverso la telemedicina. Circa i vaccini, questi non saranno somministrati soltanto negli ospedali, ma in tutti i luoghi pubblici e privati idonei per una maggiore velocità ed efficienza.

Circa la scuola, la priorità è quella di tornare a un orario normale e recuperare le ore di didattica in presenza perse nel 2020. Tra gli obiettivi quello di investire sul personale docente e sugli istituti tecnici, poiché lì saranno formate le competenze in materia ambientale e digitale.

Mario Draghi ha finalmente menzionato anche il Sud, sostenendo la necessità di aumentare l’occupazione, in primis quella femminile, e ricorrere a strumenti da concordare anche in sede europea, come il credito d’imposta e non solo. In tale ambito sarà necessario spendere bene i soldi del Next Generation EU (Recovery Plan), oltre che essere capaci di attirare gli investimenti privati nazionali ed internazionali.

Attenzione particolare per il clima e l’ambiente, attraverso il supporto alle attività sostenibili. Tra i modelli da cambiare c’è quello del turismo: “Il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato”.

Importanti anche i passaggi su fisco e giustizia, forse i due più grossi problemi dell’Italia. Circa il fisco, è prevista “Una revisione profonda dell’Irpef riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività”, mentre sulla giustizia è necessario recuperare le pratiche arretrate e contemporaneamente snellire leggi e procedure, oltre a dedicare molto lavoro alla repressione della corruzione.

Infine, sull’immigrazione si lavorare ad un nuovo patto con gli altri paesi europei al fine di equilibrare i rapporti tra nazioni di prima accoglienza e solidarietà effettiva.