Il Presidente Sergio Mattarella alla cerimonia del 2 giugno
Anche Sergio Mattarella si espone contro il genocidio della popolazione di Gaza ad opera del governo di Israele. Nel giorno della Festa della Repubblica, il Presidente Sergio Mattarella ha lanciato un appello forte e chiaro dalla sede del Quirinale, chiedendo un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l’apertura dei territori all’azione umanitaria internazionale.
“È disumano che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani: l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali per la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone”, ha dichiarato il capo dello Stato, parlando davanti alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro degli Esteri Antonio Tajani e agli ambasciatori accreditati in Italia.
Un intervento che posiziona l’Italia in sintonia con le maggiori potenze europee, sempre più attive nel sollecitare il governo israeliano ad allentare le restrizioni e permettere l’ingresso degli aiuti a Gaza. Mattarella ha inoltre ribadito la necessità della soluzione a due Stati, nel solco della linea sostenuta dall’Unione europea: “I palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi”.
Il Presidente ha poi denunciato le gravi conseguenze dell’assedio sulla popolazione civile: “Israele non può rifiutarsi di applicare le norme del diritto umanitario ai cittadini di Gaza”, aggiungendo un monito che sembra riferirsi anche all’espansione degli insediamenti in Cisgiordania: “È grave l’erosione di territori attribuiti alla Autorità Nazionale Palestinese”.
Nel suo discorso, Mattarella ha tracciato un quadro preoccupato dei conflitti globali, dalla guerra in Ucraina al Medio Oriente, criticando apertamente ogni forma di occupazione: “L’occupazione illegale di territori di un altro paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale”.
Pur condannando con fermezza l’attacco del 7 ottobre compiuto da Hamas, definito “disumano” e “sanguinario”, Mattarella ha messo in guardia anche dalle conseguenze delle attuali scelte del governo israeliano: “Questa prospettiva e la sicurezza di Israele – elementi imprescindibili – appaiono gravemente minacciate dalla semina di sofferenza e di rancore prodotta da quanto sta accadendo”.
Infine, il Presidente ha voluto ribadire la centralità della pace come valore fondante della Repubblica e come obiettivo concreto da perseguire: “La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire. Occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve – e non ci si può – limitare a evocarla. È necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole”.