Sfollamento di civili nella Striscia di Gaza
Israele è entrato con le truppe di terra a Gaza City, inaugurando la fase finale dello sterminio del popolo palestinese. Da ieri sera i bombardamenti si sono intensificati a tal punto da rendere udibili gli scoppi a decine di chilometri di distanza. Ori Goldberg, tra i maggiori analisti politici israeliani, ha scritto su X che “Israele sta bombardando Gaza così intensamente che le bombe si odono nel centro di Israele. Annientamento. Genocidio”.
Sono almeno 300mila i palestinesi in fuga, avvertiti con una manciata di minuti di anticipo. Sui social, oltre ai video che mostrano la carneficina con le decine di corpi senza vita, la maggior parte bambini, si diffondono le immagini di donne e bambini colti da crisi di panico.
Nel frattempo il governo israeliano esulta, con il ministro della difesa Israel Katz che afferma: “Gaza sta bruciando. Non molleremo e non torneremo indietro fino al completamento della missione”. Lo scopo, reso noto ed esplicito più volte, è quello di radere Gaza al suolo e svuotarla. Pulizia etnica, crimini guerra, massacri. Israele lo sta facendo coscientemente.
Altrettanto coscienti sono gli Stati Uniti, con il segretario di Stato Marco Rubio che invita Hamas al negoziato e alla resa entro poche ore. Ma di pochi giorni fa è l’assassinio, da parte israeliana, dei negoziatori palestinesi uccisi in un bombardamento a Doha, capitale del Qatar. Paese che gli USA continuano a indicare come l’unico in grado di mediare. Vedremo però quale sarà la risposta degli arabi dopo l’incontro, avvenuto proprio a Doha, tra tutti i capi di Stato dei Paesi Arabi che si sono compattati e hanno condannato le azioni terroriste di Israele. La pace sembra tutt’altro che vicina.