Politica

La corsa di Granato e il rifiuto di Fico al confronto: così il M5S è diventato esso stesso la casta

La corsa di Giuliano Granato per raggiungere Roberto Fico, scortato da decine attivisti e colleghi a protezione della sua persona, per ottenere un confronto mai avvenuto e non concesso neanche all’ultima occasione utile. L’ex presidente della Camera non ci ha fatto sicuramente una bella figura, soprattutto agli occhi di ricorda gli albori del Movimento 5 Stelle.

Fico rifiuta il confronto con i candidati che non siano Cirielli

Fico ha avuto un dibattito pubblico con Cirielli, il suo avversario principale, ma non con gli altri. Ha disertato l’incontro organizzato dalla Rai e, così, Granato di Campania Popolare l’ha intercettato per strada, portando due sedie, per avere la possibilità di rispondere alle domande dei giornalisti, già presenti in quantità.

La casta ha ingoiato il Movimento 5 Stelle

La mente corre allora al 2009, anno di fondazione Movimento, ma anche al 2013, quando lo stesso Fico fu eletto presidente della Commissione di Vigilanza RAI rifiutando all’indennità aggiuntiva. Vive nella memoria le immagini, sempre di Fico, spostarsi in autobus rinunciando all’auto blu. Ma soprattutto l’aperto disprezzo verso la politica vecchio stampo, in contrapposizione alle alleanze strette oggi con De Luca, Mastella, Cesaro, simboli di ciò che il Movimento ha combattuto e su cui ha fondato la ragione stessa della propria esistenza.

Roberto Fico è cambiato, è cambiato il Movimento 5 Stelle. Il Leviatano (chiamatelo anche casta) ha ingoiato la propria eccezione, il proprio rigurgito, e l’ha fatto diventare un proprio arto.

Napoletano, 365 giorni l'anno.