A darne notizia, è Calcioefinanza.it. L’ipotesi, riportata anche da IlMundoDeportivo, è quella di restringere le partite più importanti intorno a 16 squadre. Ci sarebbe la classica prima fase a 32 squadre, in cui dovrebbe salire a 24 la quota dei club provenienti dai maggiori campionati europei. L’obiettivo, in buona sostanza, è quello di declassare i campionati minori, a vantaggio di quelli più grandi (Serie A, Liga, Premier, Bundesliga ecc.) eliminando i play off per le terze-quarte classificate. Un punto importante questo, perché legato anche alla vendita dei diritti televisivi.
Come cambierebbero quindi, in sostanza, i gironi di Champions League? Rimarrebbe il classico turno a 32 squadre, divise in 8 gironi, con le prime due classificate che avanzano nella competizione. Le eliminate invece, retrocederebbero in Europa League (non più solo la terza, quindi). Successivamente, ci dovrebbero essere altri 2 gironi, da 8 squadre ciascuno, che andrebbero a sostituire gli attuali ottavi.
Il vero punto centrale, è quello del calendario. Aumentando il numero dei club partecipanti, e di conseguenza le partite, diminuirebbero gli international break (pause per la nazionale) così come le amichevoli. Alle nazionali quindi verrebbe dato un arco di tempo che va da fine maggio a metà luglio. Una vera e propria rivoluzione, che cambierebbe totalmente la classica stagione sportiva calcistica che abbiamo imparato tanto bene negli ultimi anni. Un cambiamento voluto soprattutto dai club più ricchi e potenti d’Europa, e che potrebbe cancellare definitivamente la Superlega tanto voluta da De Laurentiis.