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Cori razzisti, la Figc sta con Ancelotti: “La gara andava sospesa, ma non spetta a noi”

Sui cori razzisti di ieri a San Siro, Ancelotti aveva ragione: la partita andava sospesa. A dar man forte alla posizione del tecnico azzurro è stato Giuseppe Pecoraro della Procura Figc. “Per me Inter-Napoli andava sospesa per i cori razzisti verso Koulibaly, e infatti gli uomini della Procura hanno segnalato ai funzionari dell’ordine pubblico e al quarto uomo che la squadra partenopea chiedeva lo stop”, ha detto Pecoraro all’Ansa.

La decisione – ha però spiegato – non spetta a noi ma all’ordine pubblico d’intesa con l’arbitro. Per quel che ci riguarda, è in corso la comunicazione dell’accaduto al giudice sportivo”. Le parole del procuratore federale, come detto, arrivano dopo la denuncia di Ancelotti nel post gara di ieri: “C’è stato un ambiente un po’ particolare. Koulibaly era agitato e nervoso e questo non va bene per noi e non va bene per il calcio italiano. Le partite si possono interrompere, voglio sapere però quando si devono interrompere. Abbiamo chiesto tre volte alla Procura federale la sospensione per gli ululati contro Koulibaly. Ci sono stati gli annunci, ma non è bastato, hanno continuato. La prossima volta ci fermiamo noi, magari ci danno la sconfitta a tavolino“.

Parole dure quelle di Ancelotti che ha registrato la mancanza di polso della squadra arbitrale, poi solerte (nella persona dell’arbitro Mazzoleni) ad espellere lo stesso Koulibaly per un applauso ironico dopo un giallo. Intanto, gli scontri di ieri nel pre gara hanno già portato ad un morto: un 35enne tifoso dell’Inter investito da un van. Il questore di Milano in conferenza stampa ha spiegato che ai danni dei napoletani c’è stata “un’azione squadristica avvenuta in modo ignobile e assolutamente non preventivabile“.