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Morte Cerciello. Carabiniere sulla foto all’assassino: “L’abbiamo bendato perché…”

Roma – Il mese scorso la morte del vicebrigadiere di Somma Vesuviana Mario Cercellio Rega sconvolse tutta Italia. Il carabiniere morì per l’aggressione di due giovanissimi turisti americani, catturati poche ore dopo nell’albergo dove alloggiavano.

Altro oggetto di discussione fu una foto scattata in caserma ad uno dei due aggressori, il giovane che materialmente accoltellò il vicebrigardiere. Il ragazzo veniva immortalato bendato e con i polsi legati, accerchiato dai militari. Una procedura certamente non conforme alla normativa italiana ed ai diritti umanitari.

L’avvocato Andrea Emilio Falcetta, difensore del carabiniere che ha scattato la foto, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio, ha spiegato nelle memorie difensive perché il giovane è stato legato e perché è stata scattata la foto incriminata.

“Chistian Gabriel Natale Hjorth fu bendato in caserma, e i suoi polsi legati alla sedia, – scrive l’avvocato – come misura di emergenza per frenare i suoi gesti violenti. E la foto che lo ritrae in quello stato fu diffusa in una chat riservata fra 18 carabinieri di varie caserme d’Italia al fine di rassicurare tutti i partecipanti sul fatto che i due responsabili dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega erano stati arrestati”.