Carabiniere ucciso. Spuntano nuovi dettagli: ritrovate tracce di sangue nella stanza degli americani


Continuano le indagini sulla morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma da 11 coltellate. Una morte che ha sconvolto tutta la Nazione, addolorata per questo triste epilogo.

Nuovi dettagli sono emersi sulla dinamica dei fatti. Da quanto raccolto dagli investigatori, il pusher che si era rivolto ai carabinieri per recuperare lo zaino rubato dai due americani, avrebbe dato appuntamento in un primo momento solo a Gabriel Natale, il quale solo dopo avviserà l’amico Finnegan Lee Elder. Ed è stato proprio Finn a pensare bene di incontrare il pusher armato di coltello, lo stesso che ha tolto la vita al carabiniere.

Tra l’uomo derubato e i due americani ci sarebbero diverse telefonate, in cui Natale avrebbe più volto ripetuto al pusher di venire da solo. Dopo una prima incomprensione sul luogo dell’incontro, i tre riescono a darsi un appuntamento preciso. Quando i due americani vedono il pusher arrivare con altri due uomini, i due carabinieri in borghese, scoppia una violenta lite. E nell’agitazione totale, l’americano Finn si getta sul vicebrigadiere Rega, uccidendolo, mentre l’altro carabiniere si scaraventa sull’altro americano.

Saranno due le coltellate mortali inferte al carabiniere, all’altezza del cuore. Inutili, come è noto a tutti, saranno i soccorsi avvisati subito dopo.

Intanto si attendono gli esami delle tracce di sangue ritrovate nella stanza d’albergo dei due americani, per confermare con il test del DNA che alcune di quelle rinvenute appartengono a Mario Cerciello Rega.


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