Carabiniere ucciso. Il legale del presunto killer: “Aveva paura di essere strangolato”


Continuano le indagini sulla morte del carabiniere Mario Cerciello Rega ucciso da 11 coltellate inferte da uno dei due turisti americani fermati. I due attualmente si trovano nel carcere romano di Regina Coeli e sono stati raggiunti anche dalle famiglie.

Intanto iniziano ad emergere le prime linee difensive da parte degli avvocati dei due ragazzi. In particolare secondo quanto dichiarato dal legale di Finnegan Lee Elder, il ragazzo che possedeva il coltello da una lama di 18 centimetri che ha ucciso il vice brigadiere, il ragazzo avrebbe agito per autodifesa e infatti ha dichiarato:

“Elder ci ha detto che aveva paura di essere strangolato, di essere oggetto di un’aggressione da parte di Cerciello quella notte, non sapeva che fosse un carabiniere. Stiamo conducendo una serie di accertamenti per stabilire con esattezza la dinamica di quanto è accaduto quella notte sul luogo dell’omicidio e non è escluso che, aldilà delle persone direttamente coinvolte, possano esserci dei testimoni che possano aiutare a chiarire la vicenda. Ci auguriamo che la Procura riesca ad acquisire tutte le immagini della videosorveglianza in strada, affinché venga fatta piena luce sul caso“.


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