Alessandra Clemente sostiene che il taglio “è pura propaganda“. Queste le sue parole: “In Italia ci sarà così meno democrazia ed a vincere saranno le caste dei partiti che con il loro numero chiuso daranno dei veri e propri diktat al popolo“.
Una Clemente quindi agguerrita e in totale disappunto con la scelta governativa di tagliare ben 345 poltrone, precisamente 115 senatori e 230 deputati, con un risparmio stimato di 100 milioni di euro lordi all’anno.
L’iter fu proposto da quello che all’ora fece di questa campagna la sua forza, il Movimento 5 Stelle. Dopo alcuni di attesa si è giunti finalmente al verdetto finale. Un verdetto sancito durante la giornata di ieri martedì 8 ottobre che ha visto premiare gli sforzi dei pentastellati con una schiacciante maggioranza.
“Una vera e propria illusione, – prosegue l’assessore- il risparmio in questo caso sarebbe solo del 10%. Questa riforma non fa altro che dare meno rappresentanza alle cittadine e ai cittadini nelle istituzioni“.
Alessandra Clemente però non è l’unica a pensarla in questo modo. Tanti politologi si sono espressi con un parere contrario a questa riforma. Anche in Campania con il governatore della Regione Vincenzo De Luca.
Il governatore ha dichiarato infatti che il problema non è risolto perché il vero nocciolo della questione sono gli stipendi dei deputati e dei senatori e non il numero.
Una riforma quindi che è stata attesa per tanto tempo ma che ha provocato una scissione della linea politica che la circonda tra chi si divide in suo favore e chi invece non è convinto del progetto.