“E sono arrivati gli anni avvelenati, gli anni di cui non voglio raccontare. Sono due: il ’13 e il ’14. Non voglio neanche scriverli per esteso, perché sono stati gli anni tagliati, elisi, monchi surreali e schizofrenici. Anni acidi, cattivi. Sono stati anni abrasivi.
2 gennaio 2015. Pino viene a prendere Francesco, lo porta con Sofia a Magliano. Non scendo, non voglio vedere la targa dell’auto diventare piccola e portarlo via, la sento come una vera e propria sottrazione […] Accendo il videocitofono, la telecamera in bianco e nero ha quell’inquadratura fissa da sorveglianza, vede, non guarda. Anch’io vedo […] È l’ultima volta che vedo Pino vivo, lo vedo, non lo guardo. È un’immagine filtrata. Da uno schermo”.
Racconta che il giorno dopo è l’ultimo in cui sentirà la voce di Pino, che si trova alle terme con la figlia Sofia. La moglie di Pino Daniele racconta di aver visto il cantante stanco e con le occhiaie: probabilmente aveva già capito tutto sul suo triste destino. “Provo una tenerezza infinita che finisce appena guardo, non vedo, guardo Pino. Ha le occhiaie, la pelle sbagliata, il bianco degli occhi che non è bianco. Ciao Sofi, passami papà, non sta bene, si vede, come mai siete alle terme? Tra poco, comunque, saranno a casa, a Magliano. È l’ultima volta che sento Pino“.