“Vogliamo che arrivi al Governo il grido di dolore dei bambini e dei ragazzi della Campania che ormai da un anno non vanno più a scuola“. Nella lettera i genitori e i docenti afferenti al Coordinamento Scuole Aperte Campania scrivono così:
“Una delle regioni più popolose d’Italia, con i più alti tassi di abbandono scolastico e con irrisolte problematiche di carattere sociale ed economico, si è presa il lusso di considerare la scuola come un servizio aggiuntivo e superfluo, meno importante anche di una ludoteca. Ci siamo rivolti alle autorità giudiziarie e siamo anche riusciti a riportare in classe i nostri ragazzi, tuttavia, in Campania le sentenze sono carta straccia“.
Tanti in questi mesi sono stati i ricorsi al Tar da parte dei genitori, che qualche volta ne sono usciti anche vittoriosi – seppur per poche settimane. La chiusura delle scuole in Campania ha richiamato all’attenzione anche l’ex ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, che più volte è entrata in contrasto con De Luca.
Questa volta però pare che il Governatore della Campania sia al riparo da qualsiasi ricorso dei no dad. Il Cts ha sollecitato il premier Draghi a una ulteriore stretta che dovrebbe essere oggetto del prossimo Dpcm. Oltre alla chiusura automatica delle scuole nei territori in zona rossa, per le regioni arancioni spetterà agli amministratori locali – governatori, prefetti e sindaci – decidere su eventuali strette in presenza di un aumento dei contagi.