L’Italia riparte dal turismo. Lo annuncia Mario Draghi nel corso del G20. L’auspicio è quello di aggrapparsi alla stagione estiva per ridare una boccata d’ossigeno all’economia italiana e restituire serenità ad un popolo, provato da mesi di restrizioni. Il premier annuncia l’adozione del Green Pass che consentirà gli spostamenti anche tra regioni di colore diverso. Presto, si spera, anche l’Unione Europea emetterà un passaporto vaccinale per favorire la mobilità tra gli Stati membri.
Sul tavolo rimane ancora il tema del coprifuoco, osteggiato dagli operatori economici che vivono di turismo. L’idea è di posticipare l’orario di rientro, fino alla totale rimozione. Ma c’è ancora incertezza sui tempi e modalità. Bisogna far presto per non perdere il treno dei viaggi estivi. Il comparto turistico è agonizzante: solo nei primi mesi del 2021 perde 5,7 miliardi di euro, 6 miliardi di pratiche relative ai voucher ancora da utilizzare, 1 miliardo e mezzo di Bonus Vacanze da spendere. Sono i numeri della crisi. Le agenzie di viaggio e i tour operator fra i più colpiti dopo mesi di blocco totale.
«Durante il periodo del lockdown qualche agenzia ha chiuso. Qualcuno è stato costretto a cambiare lavoro-commenta Rosa Nacca, Presidente Assoviaggi Confesercenti Provinciale Caserta -. La nostra attività ha costi fissi, assicurazioni da pagare e fondo di garanzia. Le uscite non si sono mai arrestate, abbiamo continuato a pagare nonostante i quindici mesi di chiusura totale».
La campagna vaccinale partita tra mille difficoltà si sta intensificando, abbassando la curva del contagio e ispirando fiducia tra la gente. La voglia di viaggiare c’è e già nel periodo pasquale si è avvertito il deciso cambio di rotta almeno nelle intenzioni: «Sì la voglia c’è – aggiunge Rosa Nacca -. A Pasqua abbiamo ricevuto delle richieste per l’estero. L’adozione del Green Pass è un fatto positivo ma bisogna capire ancora perfettamente il suo utilizzo quale sarà. E resta da comprendere cosa succederà per i viaggi all’estero e per i non vaccinati. Siamo già in ritardo, non abbiamo più tempo. E’ troppo tardi. Abbiamo delle richieste, ma siamo in difficoltà nel dare sicurezza alle persone. Le stiamo invogliando a prenotare ma dall’altro lato sia come agenzie che come tour operator stiamo garantendo noi con le assicurazioni».
Nella scorsa stagione estiva il Governo ha varato il Bonus Vacanze prorogato fino a dicembre del 2021. Aggiunto ai voucher sta rappresentando un serio problema per la sopravvivenza delle agenzie di viaggio e dei tour operator nonostante sia stato concepito per incoraggiare la ripresa del turismo: «Il Bonus Vacanze per come è stato ideato non va bene. Ci costringe ad anticipare soldi alle strutture che noi non possiamo possedere dopo mesi e mesi di inattività. Se non abbiamo lavorato, come faccio ad avere una disponibilità economica così cospicua?».
Nonostante le serie difficoltà le agenzie e i tour operator provano ad organizzare, a pianificare per ricominciare a lavorare a pieno regime malgrado il coprifuoco che instilla preoccupazione: «Per quanto ci riguarda il coprifuoco alle 22 non ha senso. D’estate si esce a quell’ora, non si rientra. Abbiamo sicuramente un problema di programmazione che è difficile da mettere in pratica. Noi ce la stiamo mettendo tutta, invogliando le persone. Li rassicuriamo coprendo i clienti con assicurazioni anche con disdette a due settimane dalla partenza con la restituzione dell’intera quota. Fateci ritornare a vendere sogni».
Sul tema interviene anche il Direttore di Confesercenti Provinciale Caserta, Gennaro Ricciardi: «È una crisi senza precedenti per il settore, con presenze turistiche più che dimezzate nel 2020 e prospettive ancora azzerate per il 2021: difficile, infatti, che i flussi di viaggiatori riprendano a pieno ritmo», afferma Gennaro Ricciardi. «In questa situazione, serve un piano per ripartire: i sostegni a fondo perduto devono proseguire, ma sono necessari investimenti consistenti mirati al rilancio delle imprese del turismo. Un comparto che è tra i più colpiti in assoluto dall’emergenza pandemica, ma che è vitale per la ripresa della nostra economia, di cui normalmente contribuisce a generare, direttamente ed indirettamente, il 13% del Pil nazionale».