Non solo coprifuoco: anche le palestre sperano in un’apertura anticipata, almeno per le lezioni individuali, mentre una risposta è attesa dal settore delle cerimonie e del wedding che chiede una data per ripartire e che ancora non è stata definita.
Per certificazione verde – si legge sul sito del Ministero della Salute – si intende una certificazione comprovante uno dei seguenti stati:
– lo stato di completamento del ciclo vaccinale contro il SARS-CoV-2
– la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2 (che corrisponde alla data di fine isolamento, prescritto a seguito del riscontro di un tampone positivo)
– il referto di un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2 e che riporti un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti.
È considerato Green Pass il normale certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dalla ASL alla fine del ciclo vaccinale, che indica anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’individuo. Altri Green Pass sono il certificato di fine isolamento rilasciato dalla ASL; il referto del test antigenico negativo effettuato presso le farmacie autorizzate o i medici di medicina generale/pediatri di libera scelta.
Il decreto-legge 52 del 22 aprile 2021 prevede, oltre che per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità o per motivi di salute, la possibilità di spostamento in entrata e in uscita dai territori collocati in zona rossa o arancione, anche ai soggetti muniti di certificazione verde.