Il tentativo è quello di sollevare la carcassa del bus con una gru, imbracarla e portarla a Napoli in un deposito giudiziario in attesa delle perizie e dell’incidente probatorio per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e accertare le eventuali responsabilità. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Napoli e le indagini sono affidate alla Polizia.
Sembrano essere escluse l’ipotesi relative alla scarsa manutenzione del bus e di un eventuale malore dell’autista. Il sindacato USB, infatti, ha dichiarato: “La ringhiera mostrava impietosamente i segni del tempo, con ruggine in più punti, ad evidenziare lo stato di pericolosità per la sicurezza stradale e della pubblica incolumità. Una situazione che avrebbe imposto già da tempo interventi di miglioramento delle barriere attraverso l’installazione di guardrail”.
Il 33enne ha lasciato una compagna incinta e una bambina nata dalla loro relazione. A causa della tragedia e del dolore per la morte di Emanuele, la donna ha perso il bambino che portava in grembo.