I fatti risalgono al 2016 e in particolare all’ultima sera di permanenza della donna nell’hotel. Gli uomini avrebbero prima drogato con la cosiddetta “droga dello stupro” (Z-drugs e benzodiazepine) e poi abusato in gruppo della turista inglese, che era accompagnata dalla figlia, anche lei drogata. Dopo una prima violenza, inoltre, la donna sarebbe stata condotta nell’alloggio personale di un dipendente dove è stata nuovamente violentata da un numero imprecisato di uomini.
La vittima ha denunciato il fatto una volta tornata in Gran Bretagna dove è stata sottoposta al prelievo di campioni biologici e ad accertamenti medico legali, durante i quali le sono stati rilevati lividi ed ecchimosi su tutto il corpo. Gli inquirenti sono riusciti, però, ad individuare solo alcuni degli uomini coinvolti, grazie al sequestro dei cellulari del personale maschile dell’hotel. In una chat dal nome “Cattive abitudini” lo stupro era stato commentato dagli autori.