Secondo il gip Angela Nutini, che ha firmato la richiesta avanzata dal pm Walter Cotugno, queste nove persone avrebbero alterato i dossier ammorbidendo le conclusioni sulla condizione dei viadotti. In pratica, avrebbero affermato che il loro stato era migliore di quanto fosse in realtà.
L’inchiesta è partita dopo il crollo del Ponte Morandi avvenuta il 14 agosto 2018, una tragedia in cui hanno perso la vita 43 persone. I dossier ritenuti falsi, invece, riguardano infrastrutture disseminate in varie zone dello stivale. Secondo gli inquirenti i fascicoli erano pressoché di routine, dunque non rispondenti alla realtà.
Ai domiciliari sono finiti Massimiliano Giacobbi (Spea), Gianni Marrone (direzione VIII tronco) e Lucio Torricelli Ferretti (direzione VIII tronco). Maurizio Ceneri, Andrea Indovino, Luigi Vastola, Gaetano Di Mundo, Francesco D’antona e Angelo Salcuni sono stati sospesi dai pubblici servizi per 12 mesi in quanto tecnici e funzionari di Spea e Aspi.