La Russia era stata il primo paese al mondo a registrare un vaccino contro il coronavirus, denominandolo Sputnik 5, come il primo satellite artificiale a riportare a terra animali in vita dopo essere stati in orbita. Tuttavia, al momento della registrazione non era stata ancora completata una sperimentazione su larga scala. Alcuni esperti, intervistati da Nature, avevano definito il nuovo vaccino “avventato, sconsiderato e basato su pochi dati“.
Al momento, il vaccino russo è stato sperimentato su 76 volontari, e il 100% ha sviluppato una forte risposta immunitaria senza effetti collaterali gravi. Tuttavia, specifica The Lancet, le perplessità rimangono. Secondo la FDA (Food and Drug Administration) e la European Medicines Agency, i dati sulla risposta immunitaria in sé non sono sufficienti ad approvare il vaccino.
Gli anticorpi sviluppati, infatti, potrebbero non essere direttamente proporzionati al grado di protezione che il vaccino offre: un aspetto, questo, che sarà possibile valutare solo con una sperimentazione di massa. L’OMS, inoltre, resta molto cauta sulla possibile registrazione di un vaccino anti-coronavirus, e afferma che questa non potrà avvenire prima della metà del 2021.