La c.d. Voluntary Disclosure, in italiano “collaborazione volontaria”, è uno strumento messo a disposizione dei contribuenti, da parte del Fisco, per “rimediare” ad alcune falle aperte nella propria posizione fiscale. Lo strumento è stato introdotto, con una legge, nel 2014 per incentivare il rientro di una parte dei capitali evasi. Infatti, per chi aderisce, sono previsti forti sconti (fino al 50%) per quanto riguarda le sanzioni. Mentre imposte ed interessi vanno versati interamente.
Spiegato questo, c’è da dire che se da un lato l’adesione massiccia risulta come una sorta “di passo indietro”, ben accolto, da parte dei contribuenti, dall’altra vede comunque il Fisco perdere diversi soldi, soprattutto per quanto riguarda i capitali all’estero. “Un problema serio”, per il procuratore Greco, che appartiene soprattutto a Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Tuttavia, Greco non boccia in assoluto la voluntary disclosure perché i capitali “è meglio farli rientrare pacificamente”, anche se gli eccessi risultano sempre deleteri (aggiungiamo noi). Inoltre, conclude il procuratore, “ci ha creato un patrimonio informativo enorme, con cui tutt’ora ci stiamo organizzando per le nostre attività di indagini”.