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Coronavirus, il Sud si blinda: quarantena obbligatoria e limitazione di tutti i trasporti

Il Sud non vuole rischiare di finire come la Lombardia e si blinda. Fino a qualche settimana fa infatti, non c’era neanche un caso positivo al Sud per il coronavirus. La trasmissione è arrivata nelle regioni meridionali per colpa di chi ha abbandonato il Nord (con treni stracolmi o in macchina) per tornare dalla famiglia. O per colpa addirittura di alcuni turisti che non hanno rispettato le misure di contenimento varate dal governo Conte. Per questo i presidenti di alcune regioni meridionali stanno pensando di adottare provvedimenti ancora più restrittivi.

Primo fra tutti il governatore della Sicilia, Nello Musumeci. L’isola infatti conta 188 casi positivi. Ieri sera il governatore ha annunciato i provvedimenti che farà nel corso di diverse trasmissioni tv.

Sospensione dei collegamenti aerei, nazionali e internazionali, a eccezione di due voli al giorno tra Roma e PalermoCatania. Blocco di tutti i servizi automobilistici interregionali e dei servizi marittimi per il trasporto dei passeggeri, garantendo solo quello merci. Sono alcune delle prossime iniziative che il ministro dei Trasporti Paola De Micheli si appresta ad adottare, su mia richiesta, per contenere il contagio del Coronavirus nell’Isola.

Saranno possibili gli spostamenti per i passeggeri da Villa San Giovanni e Reggio Calabria a Messina e viceversa, ma solo per comprovate esigenze di lavoro o di salute. Con Roma sarà mantenuto un solo treno Intercity al giorno. Ho chiesto anche al ministro della Salute, Roberto Speranza, i necessari controlli sanitari alla partenza sia per i passeggeri che per i conducenti di mezzi di trasporto merci”.

Provvedimento analogo sta pensando di adottare il governatore della Basilicata, Vito Bardi, che intanto invita tutti quelli rientrati dal Nord a mettersi in quarantena. Come scrive su Facebook:

La Lucania è una terra accogliente ma insieme dobbiamo preservarla. Se in queste ore avete scelto di tornare a casa dalle regioni del nord, per la vostra sicurezza e quella dei vostri cari vi chiedo di registrarvi presso le autorità competenti e di mettervi laddove ne ricorre il caso in quarantena.
Ma se non siete ancora in viaggio il mio consiglio è quello di rimanere dove siete, nelle vostre attuali residenze. Avremo modo poi, appena è passata questa bufera, di stare insieme. Lo dobbiamo alla nostra terra, lo dobbiamo ai nostri cari”.

Anche in Molise è scattato l’obbligo di auto-quarantena per chi è rientrato in regione dal Nord. Inoltre il presidente, Donato Toma, ha tagliato del 50% il trasporto locale ma mostra solidarietà alla Lombardia:

“È il momento in cui l’Italia sta dimostrando al mondo di essere un grande Paese. E ognuno di noi deve fare la propria parte, con grande cuore. La Lombardia, la regione più colpita da questa pandemia, ci ha chiesto la disponibilità di due posti letto di terapia intensiva per pazienti Covid-19 provenienti da Bergamo e noi, che siamo tra le regioni meno colpite, abbiamo subito aderito alla richiesta. In questo momento particolare ogni regione deve dare il proprio contributo e la propria solidarietà. Nel frattempo continuiamo a controllare in maniera costante e capillare il territorio garantendo l’assistenza a tutti i molisani. Forza amici, vinciamo uniti!”.

Tra i più attivi al Sud nel chiedere maggiori misure più restrittive, ci sono naturalmente il governatore della Puglia, Michele Emiliano, e quello della Campania, Vincenzo De Luca. Importante è infatti limitare il più possibile i casi di contagio al meridione che non dispone dello stesso sistema sanitario e dei posti degli ospedali del Nord. Sono oltre 20 mila i casi in Italia, la maggior parte nelle regioni settentrionali. E se il Sud regge, è possibile contenere l’epidemia.