Cronaca

Pestaggio in carcere, per il gip non fu un episodio isolato: “Una violenza costante”

Il pestaggio in carcere a danno dei detenuti non fu un incidente di percorso o un “episodio isolato”, come affermato dalla direttrice del penitenziario, ma probabilmente “una costante nel rapporto tra gli indagati e i detenuti”. Ad affermarlo è il gip Sergio Enea nell’ordinanza – di cui qualche stralcio è stato reso noto da Ansa – con cui ha disposto le misure cautelari nei confronti di 52 tra agenti e funzionari della Polizia Penitenziaria.

Violenza in carcere, una costante nel rapporto tra detenuti e agenti

Ecco perché il magistrato ha ritenuto che sussistesse il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove: la condotta, ritenuta sistematica, rappresenterebbe l’evidenza di un rapporto tra agenti e detenuti basato sulla violenza. Un rapporto che il gip definisce “inaccettabile” in uno Stato di diritto. Non solo, Sergio Enea si dice sbigottito dalla “assoluta naturalezza e mancanza di ogni forma di titubanza con cui gli indagati hanno sistematicamente malmenato le vittime”.

Smentita la tesi dell’episodio isolato

In una intervista rilasciata poche ore dopo l’esecuzione delle 52 misure cautelari la direttrice Elisabetta Palmieri aveva al contrario parlato di episodio isolato, tesi invece smentita dall’ordinanza del gip. A questo punto sarà il processo a chiarire quale versione sia veritiera.

“Il clima all’interno del carcere  – le parole di Elisabetta Palmieri – dopo le misure cautelari è molto teso. Ma gli agenti vengono a lavorare responsabilmente. Li abbiamo esortati a non mollare. Questo è l’unico modo per dimostrare che se si è verificato quell’episodio di violenza, si è trattato di un evento assolutamente isolato che non può macchiare la vera immagine dell’istituto di Santa Maria Capua Vetere”.

“Le motivazioni che hanno portato a ciò possono essere tante. Il giorno precedente era scoppiata una forte protesta da parte dei detenuti, appena avevano appreso del primo caso di infezione da Covid registrato all’interno del carcere. Avevano occupato alcune sezioni. Si erano barricati all’interno di esse. Ciò non giustifica il pestaggio e le immagini sono agghiaccianti, però bisogna anche dire che in quel periodo gli agenti di custodia sono stati sottoposti a turni davvero massacranti”.

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