Il quadro che ne viene fuori è pessimo. I giovani hanno spiegato che esistono vari “accordi” lavorativi: c’è chi secondo contratto dovrebbe fare solo quattro ore, per poi lavorare più del doppio, o chi è “assunto” proprio a nero. Tutti sono però accomunati da un solo elemento: la paga misera. Si parla di 30 euro anche per 10/12 ore al giorno, ossia neanche 3 euro all’ora.
La colpa è quindi dei giovani scansafatiche? O magari il Reddito di Cittadinanza permette di non essere presi per la fame e sfruttati? Bisogna poi considerare la concorrenza sleale verso chi rispetta le regole e inquadra regolarmente i dipendenti, che paga più tasse e al tempo stesso non può permettersi di vendere la merce a prezzi stracciati perché non rientrerebbe a fine mese.
Una possibile soluzione è illustrata alla fine del filmato da Vincenzo Schiavo, Presidente Provinciale Confesercenti: far pagare meno tasse ai datori di lavoro potrebbe fornire loro più liquidità per pagare ai dipendenti un salario dignitoso.