L'ospedale Santobono di Napoli
A riportare il contenuto dell’interrogatorio è il quotidiano il Mattino. Il gip Daniela De Nicola non ha convalidato l’arresto poiché non vi è la flagranza di reato, ma ha disposto la detenzione in carcere a causa della gravità dei fatti. Gli avvocati dell’uomo, nel formulare la richiesta di custodia cautelare, hanno affermato che “Siamo in presenza di un caso psichiatrico chiarissimo, un delirio di tipo psicotico”. I legali puntano dunque, probabilmente, ad una incapacità di intendere anche se il padre all’apposita domanda del gip ha risposto che “Sì, sapevo che poteva morire”.
Gli inquirenti stanno valutando anche la posizione della moglie, la quale prima della confessione di suo marito aveva sostenuto la tesi della disgrazia accidentale. “La bimba è scivolata perché il fasciatoio era vicino alla finestra aperta”, queste le parole della donna. Di lei, è da capire se la figlia le possa essere affidata con tutta sicurezza o meno.
Sono emersi intanto ulteriori dettagli sull’accaduto. Sembra che tre giorni prima del fatto il padre avesse chiesto l’intervento del 118 a causa di una bomba recapitata tramite un pacco destinato alla bambina: in realtà al suo interno vi era un termometro. Secondo una ricostruzione dei carabinieri, inoltre, pare che l’uomo prima di lanciare la figlia dalla finestra abbia detto “Non ce la faccio più Signore, mi devo liberare di un peso che ho”, per poi dirle “Guarda come volano gli uccellini” proprio immediatamente prima di farla precipitare.