I Maradona si sono schierati nella politica napoletana. Da una parte il fratello di Diego, Hugo Maradona che è stato presentato nelle liste di Catello Maresca, dall’altra il figlio, Diego Jr che appoggia il rivale Gaetano Manfredi.
A ottobre, Napoli eleggerà il proprio sindaco e il nuovo consiglio comunale, dove potrebbe sedere Hugo Maradona, il fratello dell’ex Pibe de oro. La lista “Napoli capitale” avrà come capolista proprio Hugo, che nella conferenza di presentazione ha spiegato il suo impegno nel sociale e nello sport, privilegiando il calcio e la crescita delle baby promesse.
A differenza di Hugo, Diego Jr non sarà candidato ma ha già fatto capire le proprie intenzioni di voto. “Non potrei mai appoggiare chi sta con la Lega e con Meloni“. Entrambi però contano sulla forza del cognome per imporsi nel contesto politico di Napoli usando “el diez” come stratagemma per accaparrarsi i voti.
Lo stesso Maresca si era presentato in piazza insieme a Salvini indossando la mascherina di Diego Armando, facendo storcere il naso ai fedelissimi e suscitando non poche polemiche.
Calcio e politica però dovrebbero viaggiare sui due binari diversi. Un conto è essere l’immortale icona della storia del Napoli e di Napoli, un conto è chiedere ai napoletani di votare in base alla fede calcistica e al proprio cognome. Stessa questione che tocca anche il centro sinistra di Manfredi, juventino apertamente dichiarato, che ha ricevuto moltissime critiche in città.
Davvero la politica deve sfiorare questi livelli per coinvolgere un cittadino ormai logorato da una crisi perenne che spera solo in un miglioramento per la propria città? Davvero conta quale sia la squadra del proprio cuore per poter fare il bene di Napoli? No, il calcio non dovrebbe invadere campi che non gli spettano e il nome e l’anima di Diego Armando Maradona non dovrebbero essere intaccati da altri scopi.