VIDEO/ I trattori anche a Napoli, cibo donato alla mensa del Carmine. I motivi della protesta


La protesta dei trattori è arrivata anche a Napoli e circa un centinaio di mezzi ha “invaso” la città, da via Marina fino al lungomare partenopeo. I manifestanti sono stati accolti con generale favore dai cittadini, che condividono le rimostranze di un settore dal quale dipende buona parte dell’alimentazione delle persone e dell’economia familiare, visto l’aumento pressoché incontrollato dei prezzi.

La protesta dei trattori anche a Napoli

Questa mattina i trattori, provenienti da tutta la Campania, sono entrati a Napoli attraverso la porta d’accesso principale della città. Scontato qualche disagio per il traffico, ma nulla di esagerato e comunque ben tollerato dagli automobilisti. I manifestanti si sono fermati presso la Basilica del Carmine ed hanno donato frutta e verdura alla mensa, che ogni giorno dà da mangiare a decine di persone che purtroppo versano in condizioni di bisogno.

La protesta dei trattori sul lungomare di Napoli

La protesta dei trattori sul lungomare di Napoli

I motivi della protesta

Da lì il corteo è proseguito verso via Caracciolo, la cartolina di Napoli ed una delle immagini più celebri al mondo. Sicuramente lo scenario ideale per trasmettere le ragioni della propria protesta. Le organizzazioni impegnate nelle manifestazioni spiegano che sono 4 le motivazioni che spingono gli agricoltori a protestare:

  1. prezzi bassi dei prodotti agricoli e costi in aumento;
  2. iniqua distribuzione del valore lungo la filiera;
  3. vincoli e complessità della normativa europea;
  4. sindacati agricoli incapaci di rappresentare i loro bisogni”.

Da ciò si evince come i rincari dei prodotti non solo pesino sui portafogli dei consumatori, ma non sono neanche giustificati da un aumento a monte dei prodotti agricoli. È la filiera che provoca ed assorbe gli aumenti, incidendo sulle persone comuni e sui produttori stessi che, a causa di una domanda più bassa, vedono di fatto marcire i prodotti della terra. In aggiunta, la burocrazia non aiuta, anzi spesso intralcia, ed infine i sindacati non sanno portare le istanze degli agricoltori presso le sedi e le autorità competenti. Da qui la decisione di attirare l’attenzione del Governo con delle azioni di protesta.


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