Torre del Greco, ufficio postale vuoto ma tutti in fila fuori: perché?

Fila all'ufficio Poste Italiane di via Vittorio Veneto a Torre del Greco


Caos poste a Torre del Greco: singolare ed inspiegabile ciò che accade quotidianamente agli sportelli di via Vittorio Veneto, dove gli utenti sono costretti a fare la fila fuori anche quando i locali di Poste Italiane sono praticamente vuoti.

Poste centrali di Torre del Greco: tutti in fila (fuori)

Sono scene che ricordano i mesi dell’emergenza Covid, quando gli ingressi ai locali pubblici erano contingentati, vigeva obbligo di distanziamento sociale e – più tardi – di dover esibire Green Pass per usufruire di servizi anche essenziali. Parole e scene che sono, fortunatamente, uscite dalla nostra quotidianità: ma al centralissimo ufficio postale di via Vittorio Veneto a Torre del Greco, il tempo sembra essersi fermato.

Ancora oggi, infatti, con il sole o con la pioggia, le file alla posta di Torre del Greco si fanno principalmente all’esterno: con le immaginabili e comprensibili scene di insofferenza da parte di numerosi cittadini. Gli ingressi su prenotazione, possibili attraverso l’app delle Poste, consentono di saltare la fila e di arrivare pochi minuti prima del proprio orario riservato: una possibilità che molti – soprattutto anziani e meno esperti con la tecnologia – riescono a sfruttare.

Anche prenotando, comunque, occorre arrivare ben armati di pazienza, giungere alle porte scorrevoli e far notare la propria “presenza” agli impiegati che, dall’interno, permettono l’accesso. Una presenza che viene fatta notare agitando gli smartphone davanti alle vetrate o bussando con le mani sui vetri secondo la meno tecnologica delle modalità, davanti agli occhi degli “sfortunati” che non hanno prenotato e sono in fila da ore.

Perché si fa la fila fuori dalle poste?

I motivi di questa direttiva sono tutt’ora ignoti: l’ufficio stampa di Poste Italiane non risponde. Alcuni impiegati ai quali abbiamo chiesto informazioni, non rispondono. Con buona pace di chi si mette pazientemente in fila fuori da un ufficio postale per poi entrare in un’ampia sala climatizzata, praticamente vuota. Restano libere anche le sedute che, un tempo, erano merce preziosa per chi doveva compiere le proprie faccende aspettando di vedere il proprio numerino comparire sugli schermi. Sedie libere anche considerando le sedute che, ai tempi del Covid, venivano lasciate vuote per garantire il distanziamento.

In mancanza di risposte ufficiali, si possono solo avanzare ipotesi: la pandemia pare esclusa, visto che in tutti gli altri uffici postali non sussistono limitazioni. Sarebbe davvero curioso, tra l’altro, scoprire un virus che colpisce soltanto chi deve ritirare raccomandate e pagare bollette. Una situazione che porta a frequenti scene di “tensione” a via Veneto: la fila è totalmente autogestita, affidata al buon senso dei cittadini. Ai tempi del Covid, una guardia giurata provvedeva a rendere ordinato l’ingresso: oggi non è più una presenza fissa.

Nonostante i servizi offerti siano ormai, in molti casi, gestibili dal web e attraverso tabaccherie o poste private, le poste italiane sono un marchio di garanzia per tanti cittadini: e l’abitudine di recarsi di persona agli sportelli è prassi consolidata soprattutto per gli utenti più anziani e meno propensi alle novità. E sono proprio questi ultimi a tollerare meno la situazione: sotto il sole d’estate e – a breve – alle intemperie d’inverno.

 

 


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