Meraviglia a Napoli: apre la Chiesa di San Pietro Martire con la sua acqua miracolosa


La famosa Chiesa di San Pietro Martire di Napoli, situata all’incrocio fra Corso Umberto e Porta di Massa, apre eccezionalmente al pubblico nella giornata del 3 febbraio 2024 proponendo visite guidate a cura dell’Associazione Culturale Respiriamo Arte: un modo per immergersi nel gioiello partenopeo che custodisce quella che viene definita l’acqua miracolosa del Santo.

Apre la Chiesa di San Pietro a Napoli con l’acqua miracolosa

La Chiesa, riconoscibile dalla cupola gialla che svetta dai palazzi del cosiddetto Rettifilo, oggi affidata alla Comunità di Sant’Egidio di Napoli, dopo lunghi lavori di restauro torna ad accogliere cittadini e turisti che nella giornata di sabato 3 febbraio, potranno riscoprire i suoi spazi e la sua storia grazie alla sapiente guida dei volontari dell’Associazione Culturale Respiriamo Arte.

Un luogo incantevole, diventato popolare nei secoli sia per la presenza di due pozzi da cui attingere acqua potabile, tra le più limpide e fresche della città, sia per le straordinarie opere che vi sono custodite. Sotto la chiesa, infatti, c’è una vasta falda acquifera, considerata un ramo dell’antico Sebeto.

Le visite guidate si terranno ogni ora dalle ore 10:30 alle 18 di sabato 3 febbraio. Per informazioni e prenotazioni è possibile fare riferimento ai seguenti recapiti: e-mail respiriamoarte@gmail.com, telefono 3314209045.

San Pietro, storia della chiesa e dell’acqua miracolosa

La Chiesa fu costruita a partire dal 1294 per volere di Carlo II D’Angiò nell’antica zona della Calcaria dove arrivavano le navi provenienti da Massa Lubrense. Nel corso del tempo la chiesa ha subito diversi restauri e durante la Seconda Guerra Mondiale si salvò miracolosamente dai bombardamenti. Nel 2010 fu chiusa per inagibilità.

La leggenda dell’acqua miracolosa si lega in particolare al problema della carestia: si racconta che questo corso d’acqua, presente all’interno dell’antico monastero, fosse stato scoperto proprio in un periodo di grande siccità. A ciò si accompagna il miracolo raccontato in uno dei quadri esposti nella chiesa quando l’immagine miracolosa di San Pietro Martire si rivelava sempre più pesante del carico di frutta messo dai commercianti sulla bilancia.

“Anche nella piccola corte del convento, vicino alla stanza contigua alla sacrestia, sgorga da quattro zampilli la cotanto rinomata acqua di San Pietro Martire, limpida, schietta e freschissima. L’Imperatore Carlo V di questa sola bevè, mentre egli stiede in Napoli, e quando si imbarcò. La perfezione dell’acqua di San Pietro la rende preferibile ad ogni altra potabile – si legge da un estratto tratto da Notizie del bello dell’antico e del curioso della città di Napoli.


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