Napoli – Questa mattina dall’associazione Verace Pizza Napoletana è stata inaugurata la statua del pizzaiolo napoletano, realizzata dall’artista Lello Esposito per celebrare l’arte della pizza.
In queste ultime settimane, con la polemica avviata da Flavio Briatore, la pizza napoletana si è rivelata essere la protagonista dei principali talk show televisivi, l’argomento di tendenza sui social e sulle principali testate giornalistiche.
Era stato proprio Briatore a sollevare dubbi sulla qualità della pizza venduta a Napoli, criticandone i costi esigui e distanti da quelli praticati nei suoi locali. Polemica che si è risolta dapprima con un confronto diretto tra lui e Sorbillo, in rappresentanza dei pizzaioli partenopei, poi con un sorriso, in tipico stile napoletano: il noto imprenditore è finito sul presepe napoletano nelle vesti di “pizzaiolo del popolo” e, in risposta, ha voluto rivolgere un messaggio di stima a tutti i pizzaioli napoletani.
Proprio in difesa di quella tradizione che ha reso Napoli famosa in tutto il mondo, questa mattina è stata inaugurata la prima statua del “pizzaiolo verace”. L’opera, di oltre 2 metri che riprende la classica Margherita, sarà posizionata al centro della città per essere ammirata da cittadini e turisti. L’idea è quella di collocarla in zona Porta di Massa.
Hanno partecipato all’inaugurazione l’artista Lello Esposito, il presidente dell’AVPN Antonio Pace, gli assessori comunali Teresa Armato e Chiara Marciani. Presenti anche il presidente della commissione agricoltura della Regione Campania, Francesco Emilio Borrelli, quello al turismo e alle attività commerciali, Luigi Carbone, e il presidente di Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio.
“La statua dovrà trovare una collocazione a breve. Abbiamo chiesto, infatti, al Comune di Napoli e all’Autorità Portuale di poterla installare nello spiazzale di Porta di Massa. Quest’opera di oltre 2 metri che raffigura il piatto povero napoletano per eccellenza merita una collocazione al centro della città e con la massima fruizione turistica” – ha commentato Borrelli.