Crudeltà umana senza limiti: giovane lupa uccisa con 4 colpi di fucile

Immagine di repertorio


Una giovane lupa è stata trovata morta a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, nella località Ponte di Lavello. Si tratta di un esemplare giovane che è stato ritrovato dai carabinieri del gruppo forestale: la lupa, secondo il veterinario che ha effettuato i rilievi del caso sul corpo dell’animale, è stata raggiunta da 4 colpi di fucile tipo carabina.

Giovane lupa uccisa nel Beneventano

Altri esami verranno effettuati da parte dell’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno, che accerterà l’appartenenza alla specie canis lupus oltre a effettuare l’autopsia per chiarire la causa del decesso.

La morte della lupa suscita tristezza nella cittadinanza, che è anche arrabbiata per il mancato rispetto nei confronti della vita di un animale che è anche un simbolo dell’entroterra campano. Tra i più polemici c’è sicuramente il Movimento Animalista sezione Benevento, che ha rilasciato una lunga nota dove manifesta il proprio sdegno sia verso il responsabile che verso le istituzioni che spesso lasciano correre episodi del genere.

Il Movimento Animalista scatena la bufera

“Il criminale che ha ucciso la lupa – si legge –pensa e spera di poterla fare franca e considerata come è messo il Nostro territorio in tema di sicurezza e contrasto ai reati e dorme sonni tranquilli sapendo che c’è una certa linea di estrema carità cristiana nei confronti di persone che commettono reati sul nostro territorio e giudicati nelle relative sedi. A dare manforte a questi criminali imbecilli, la gestione della fauna a livello governativo è stata affidata a persone totalmente incapaci ed assolutamente ignoranti in materia nonché fortemente ideologizzati nella caccia ad ogni specie ed in ogni dove ma questo è ben altro discorso che sarà trattato a breve”.

“Tornando all’esemplare femmina ammazzata con 4 colpi d’arma da fuoco in un luogo e trasportata in un altro, almeno questa l’ipotesi prevalente che si basa sulle prove fin qui raccolte, restano pesanti interrogativi e lacune ancor maggiori. Mi spiego meglio: il delinquente che ha commesso il reato, pur sapendo della scarsità di controlli da parte delle autorità preposte, perché mai avrebbe dovuto prendersi il rischio, seppur minimo, di essere pizzicato durante il trasporto dell’animale? Forse perché è stata uccisa in un’area protetta e per evitare problemi di ogni sorta e per il quieto vivere di tutti è stata portata altrove? E se fosse uno degli esemplari di lupo che fu oggetto di foto trappolamento in una ben nota zona protetta della Provincia? Il dubbio sorge visto e considerato che fummo i primi a certificare la presenza del lupo e di altre specie nel lontano maggio 2020 e riguardando le foto ed i video, pare che sia lo stesso esemplare”.

Dopo la morte hanno cominciato a girare notizie e confidenze

“Le domande sono tante ma almeno per il sottoscritto il quadro comincia a delinearsi in modo sempre più netto anche grazie alle segnalazioni e confidenze che giungono dal momento in cui la notizia è divenuta di dominio pubblico. Raccolte e vagliate con cura quante più dichiarazioni confidenziali ricevute, nel giro di pochi giorni sarà consegnato esposto in Procura perché sia ritrovato nel più breve tempo possibile il colpevole e venga punito con una condanna esemplare”.

“A tal proposito, come presidente Provinciale del Movimento Animalista ho già provveduto ad avvisare la Segreteria Politica del partito nonché richiedere incontro urgente con il Prefetto di Benevento in merito ai reati contro fauna e flora che quotidianamente colpiscono la Provincia e che nella stragrande maggioranza dei casi, restano impuniti per la mancanza del personale delle Forze di Polizia e forse perché. Stupidamente, qualcuno tende a credere che i suddetti atti criminosi siano limitati al semplice bracconaggio”.

“Al fine di rendere il tutto più celere, lo scrivente offre ricompensa a chiunque possa fornire ulteriori dettagli in merito al delitto, al suo esecutore e suoi complici, a meno che, uno di questi, si faccia furbo e decida di collaborare evitando pene severe, come la confisca delle armi, processo, spese legali, etc, ma dubito che tra elementi del genere, possa essere presente uno dotato di almeno un paio di neuroni. In ogni caso, alle varie redazioni è stato dato contatto per chiunque volesse rendersi utile”.


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