Il sangue di San Gennaro si è sciolto eccezionalmente, l’Arcivescovo: “Siamo benedetti”


Non siamo né al 19 settembre, né a dicembre e nemmeno a maggio eppure il sangue di San Gennaro è tornato a sciogliersi completamente nella mattinata di ieri, 23 novembre: la tradizionale teca è stata eccezionalmente prelevate in occasione della visita del patriarca di Costantinopoli, sua Santità Bartolomeo I, giunto a Napoli per ricevere il dottorato honoris causa in Teologia alla Facoltà teologica di Capodimonte.

Miracolo a Napoli: a novembre sciolto il sangue di San Gennaro

Alle 9:40 in punto si è compiuto il miracolo della liquefazione: appena il patriarca ha preso tra le mani l’ampolla, il sangue del Santo Patrono si è del tutto sciolto. Un momento emozionante, un prodigio avvenuto in presenza dell’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, e del parroco della Cattedrale, don Vittorio Sommella.

“Napoli accoglie Sua Santità Bartolomeo I. Nella Cappella del Tesoro si rinnova straordinariamente il prodigio del sangue di San Gennaro. Per l’occasione il parroco, don Vittorio Sommella, ha prelevato la teca con le ampolle del sangue del Santo Patrono. Il sangue si è liquefatto prodigiosamente. L’Arcivescovo di Napoli ha impartito la solenne benedizione con l’ampolla” – si legge sui canali social della Cattedrale di Napoli.

“Il sangue era solido, ma immediatamente nelle mani del Patriarca si è sciolto” – ha sottolineato don Vittorio Sommella a Il Corriere del Mezzogiorno. “Siamo benedetti” ha detto l’arcivescovo Battaglia, cercando di dare una spiegazione al prodigio.

Quando avviene il miracolo di San Gennaro

Generalmente il miracolo della liquefazione si ripete soltanto 3 volte all’anno: il 19 settembre nel giorno dedicato a San Gennaro, il 16 dicembre in ricordo dell’eruzione del 1631 (chiamato anche miracolo laico) e il sabato antecedente la prima domenica di maggio, in memoria della traslazione delle reliquie del Santo. A metà novembre, tuttavia, eccezionalmente San Gennaro probabilmente ha deciso di far sentire ancora una volta la sua vicinanza al popolo napoletano.


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