Cos’è la Menigite Batterica: la malattia del neonato di 3 mesi grave al Santobono


Sta lottando tra la vita e la morte il neonato di 3 mesi di Salerno, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Santobono di Napoli per meningite batterica, una grave forma di infiammazione che rende utile capire cos’è, con quali sintomi si presenta e in che modo si può prevenire.

Neonato con meningite batterica al Santobono: cos’è, sintomi

Il piccolo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Salerno con febbre e sintomi di setticimia. Sottoposto ad una tac, che fa ipotizzare una sospetta meningite, e all’analisi delle urine, da cui emerge la presenza di cocaina, viene poi trasferito d’urgenza al polo pediatrico partenopeo per l’aggravarsi delle sue condizioni.

Qui viene confermata la diagnosi di meningite batterica ma smentita la presenza di cocaina nel corpo. Un risultato discordante che potrebbe legarsi essenzialmente a due ipotesi: o la sostanza è stata smaltita tra un esame e l’altro o quello di Salerno potrebbe rivelarsi un falso positivo. Sarà l’indagine affidata alla Vanvitelli a svelare l’arcano.

La meningite è un’infiammazione acuta delle meningi (ovvero le membrane di rivestimento che avvolgono il cervello e il midollo spinale) e può essere di natura infettiva o batterica: la prima più frequente e meno grave, la seconda più rara ma dalle conseguenze molto più serie. La meningite batterica può, infatti, provocare il decesso o causare danni permanenti.

In generale i batteri responsabili, in maniera più frequente, della forma batterica sono: lo Streptococcus pneumoniae (SP) o Pneumococco, la Neisseria meningitidis (NM) o Meningococco e l’Haemophilus influenzae tipo b (Hib) o Emofilo. Nei neonati, nello specifico, a causare l’insorgere della malattia sarebbero in particolare lo Streptococco di gruppo B, l’Escherichia Coli e la Listeria Monocytogenes.

Si tratta di batteri che si ritrovano comunemente nell’ambiente e che una eventuale esposizione ad essi , in sé non causa necessariamente l’evolversi della malattia. Anzi, come già detto, si tratta di una forma di meningite molto rara. A scatenarla sarebbero particolari situazioni e condizioni di pericolo, come la giovane età del soggetto esposto o la modalità di esposizione.

Tra i sintomi più comuni si segnalano febbre alta, mal di testa, irrigidimento della parte posteriore del collo, convulsioni, spossatezza, nausea e vomito. In alcuni casi, nei lattanti è possibile notare anche un rigonfiamento della fontanella anteriore. La meningite colpisce in misura maggiore i bambini sotto i 5 anni e gli immunodepressi.

Il modo più semplice ed efficace per prevenire la meningite batterica è quello di sottoporsi alla vaccinazione. Esistono, infatti, vaccini adeguati a combattere ognuno dei tre batteri responsabili della malattia: il vaccino contro l’Haemophilus influenzae tipo b; il vaccino eptavalente conto lo Pneumococco; il vaccino contro il Meningococco.

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