Litigano fuori al centro scommesse, Roberto viene picchiato a sangue: è morto a 46 anni


Non ce l’ha fatta Roberto Fusciello, il 46enne morto per le gravi lesioni riportate a seguito di un violento pestaggio avvenuto a Cellole, nel Casertano, all’esterno di una sala scommesse. Un’altra morte assurda e prematura che poteva e doveva essere evitata.

Pestato a morte a Cellole: Roberto Fusciello è morto a 46 anni

La tragedia si è consumata la scorsa domenica in corso Freda quando Roberto, a seguito di un litigio, sarebbe stato aggredito brutalmente da un 44enne. Stando a quanto emerso dai filmati delle telecamere di videosorveglianza installate in zona, come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, l’aggressore avrebbe pestato con violenza la vittima.

Fatale si sarebbe rivelata una testata in pieno volto che avrebbe fatto cadere Roberto sull’asfalto. A terra sarebbe stato poi colpito a raffica con calci e pugni fino a perdere conoscenza. Di qui l’intervento dei sanitari del 118 e il ricovero presso la vicina struttura ospedaliera.

Al momento non si conoscono le cause del litigio fra i due ma pare che alla base dell’aggressione vi siano motivi banali, forse una semplice discussione partita all’interno del centro scommesse. Il 44enne è stato fermato e arrestato dai carabinieri poco dopo l’accaduto con l’accusa di tentato omicidio. Ora dovrà rispondere del reato di omicidio volontario.

Si susseguono, intanto, messaggi di dolore e di cordoglio per Roberto, scomparso per cause inaccettabili, lasciando moglie e due figli. Anche il sindaco di Cellole, Guido Di Leone, ha voluto ricordarlo con queste parole: “La nostra comunità deve fermarsi in un momento di riflessione, ma soprattutto di silenzio, perché ora ogni parola è superflua. Ma cosa siamo diventati? Dove sono i valori e il vero rispetto? Chi sceglie la strada della violenza e del non controllo, dove crede di arrivare? Il mio appello va soprattutto ai giovani e alle famiglie, fermatevi e riflettete sul vostro futuro, ci saranno strade che non avranno mai la luce”.

Non doveva accadere ma ancora una volta siamo qui a piangere un nostro fratello, un nostro amico, un nostro concittadino. Perché? E’ impossibile accettare tutto questo. Via da qui chi non rispetta e chi non è una persona perbene. Roberto Fusciello è volato in cielo, ha dovuto lasciare la sua famiglia, non per sua scelta. Condanno ogni episodio di violenza. Sono vicino alla famiglia Fusciello in questo momento di immenso dolore. Fermiamoci tutti e riflettiamo su cosa vogliamo essere. Fai buon viaggio Roberto, vola alto”.

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