Salvini e Rummo: cosa sta succedendo e perché è partito il boicottaggio della famosa pasta campana


Si è scatenato un vero e proprio putiferio social a seguito della visita di Matteo Salvini alla sede di Benevento del celebre pastificio Rummo. Sarebbe stato un video pubblicato dal vicepremier a dare il via al caos mediatico sfociato poi in una campagna di boicottaggio ai danni dell’azienda, che sembra diventare sempre più preponderante.

Matteo Salvini e pastificio Rummo: cosa è successo

Viva la nostra pasta. Qua pastificio Rummo, fanno 800.000 confezioni di pasta al giorno ed è una cosa straordinaria. Viva l’Italia, viva la nostra qualità” – dice Salvini nel video pubblicato sui suoi canali social e registrato direttamente dallo stabilimento beneventano del pastificio.

“Tra sopralluoghi di cantieri e riunioni, oggi abbiamo visitato un meraviglioso stabilimento di pasta italiana. Altro che grilli, vermi e farina di insetti, quelli li lasciamo mangiare a qualche burocrate di Bruxelles. Difendere e tutelare le tradizioni e le eccellenze del nostro straordinario Paese, sempre ed ovunque – ha spiegato.

Una visita che non è andata giù a molti cittadini campani e del Sud che hanno criticato la scelta dell’azienda di ospitare il leader della Lega, da sempre considerato uno dei principali “nemici” del Mezzogiorno d’Italia, non di rado accolto con un boato di fischi.

I meridionali, infatti, sembrano non aver affatto dimenticato l’identità di un partito che sembra aver fondato la sua identità sullo squilibrio Nord-Sud, favorendo persino il dirottamento dei finanziamenti statali, capitanato da un leader che non si è mai tirato indietro nel pronunciare frasi vergognose e che ha persino intonato cori razzisti contro i napoletani.

Un rifiuto che, seppur retto da diverse motivazioni, non giustifica in alcun modo la campagna di odio che si sta diffondendo nei confronti di uno stabilimento che produce prodotti d’eccellenza dando lavoro a centinaia di cittadini campani che, in assenza di vendite, potrebbero subire loro stessi un duro colpo e non Matteo Salvini. Non mancano, tuttavia, utenti che continuano a sbandierare l’hashtag #saveRummo, mostrando solidarietà all’azienda.

“Sono senza parole. Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco cosa vogliano: dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco. Tra l’altro c’era anche l’ex sottosegretario Pd Umberto del Basso de Caro con la delegazione. Al di là delle idee politiche, esistono le regole della buona educazione e del rispetto delle cariche. Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia. Le aziende hanno un valore sociale, io lavoro con tutto il mondo” – ha dichiarato Cosimo Rummo, patron del pastificio, intervistato da Il Corriere del Mezzogiorno.

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