Caso di meningite in Campania: paziente trasferito all’ospedale Cotugno di Napoli


Un caso di meningite è stato riscontrato a Solofra, in provincia di Avellino, in un paziente di 45 anni ricoverato all’ospedale Moscati di Avellino e poi trasferito presso il Cotugno di Napoli. A renderlo noto è l’Ansa.

Caso di meningite a Solofra: paziente al Cotugno di Napoli

Il paziente, dirigente di un’azienda pubblica, è stato sottoposto agli esami di routine presso il nosocomio avellinese dove è stata accertata la positività al virus. Di qui il trasferimento presso il reparto specializzato in malattie infettive dell’ospedale Cotugno di Napoli.

Il sindaco di Solofra, Nicola Moretti, ha provveduto tempestivamente a trasmettere l’apposita comunicazione al Dipartimento di Prevenzione della Asl di Avellino che ha attivato i protocolli previsti per casi del genere. Al momento, in via precauzionale, sono stati sospesi eventi e manifestazioni pubbliche. Le autorità sanitarie, rassicurando la popolazione, raccomandano prudenza evitando inutili allarmismi.

Che cos’è la meningite

La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Generalmente si lega ad una causa infettiva ma esistono anche forme non infettive (indotte ad esempio da farmaci, neoplasie). Nello specifico, quella infettiva può essere causata da virus, batteri e funghi o miceti.

Quella virale è la forma più comune, di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. Quella batterica, invece, è più rara ma più grave. Infine, quella causata da funghi o miceti di solito colpisce soprattutto le persone con deficit della risposta immunitaria e può rivelarsi molto rischiosa.

La malattia si trasmette da persona a persona per via respiratoria, attraverso gioccioline di saliva e secrezioni nasali che si possono disperdere con la tosse, gli starnuti o mentre si parla. Affinché il contagio avvenga è, comunque, necessario essere a contatto stretto e prolungato con la persona infetta o trovarsi in ambienti molto affollati. Anche l’essere esposti ad uno di questi patogeni non comporta necessariamente lo sviluppo della malattia.


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