Bandiera Blu 2016: cresce l’attesa per la Campania, questi i criteri per l’assegnazione


 

CostieraL’assegnazione annuale della Bandiera Blu, un eco-label volontario, ha l’intento di spronare le località marittime ad assumere una politica ambientale votata al rispetto dei criteri attinenti alla sostenibilità del territorio. Il programma è condotto dall’organizzazione non-governativa e no-profit “Foundation for Environmental Education” (FEE).

Bandiera Blu nasce nel 1987, Anno europeo dell’Ambiente, come riconoscimento internazionale assegnato ogni anno in 49 paesi, in principio solo europei, in seguito anche extra-europei. Concorrono all’attribuzione del premio le due agenzie dell’ONU: l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) ed il UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo).

Il fine ultimo è la salvaguardia dell’ambiente e la vivibilità del territorio, per questo motivo ogni anno i criteri del programma vengono aggiornati seguendo progressivamente gli sviluppi delle questioni ambientali più impellenti.

Una Commissione di Giuria valuta annualmente le candidature dei comuni, che partecipano autonomamente e gratuitamente, spedendo un questionario e la relativa documentazione. Fanno parte di questa commissione sia enti istituzionali, quali ad esempio il Dipartimento del Turismo ed il Ministero delle Attività Agricole e Forestali, sia organismi privati.

Il Questionario Bandiera Blu da compilare per la partecipazione è suddiviso in dodici sezioni che toccano i punti più salienti delle norme da seguire nel rispetto ambientale, dando particolare importanza alla qualità delle acque di balneazione: possono prendere parte solo le località le cui acque sono risultate eccellenti nella stagione precedente.

Allo stesso modo anche la depurazione delle acque reflue è un elemento di primo piano, dato che solo le località con impianto di depurazione almeno con trattamento secondario possono accedere alle valutazioni. Completano il profilo ideale una cura meticolosa della pulizia della spiaggia, l’attenzione all’educazione e l’informazione ambientale, la proposta di iniziative a tema, lo sviluppo turistico, la buona gestione dei rifiuti, la manutenzione dello stabilimento balneare e la fondamentale presenza di infrastrutture necessarie per l’idoneità complessiva del sito.
In seguito all’assegnazione, durante il corso della stagione estiva le località di riviera che hanno ottenuto la Bandiera Blu vengono controllate regolarmente.

Per la valutazione finale vengono assegnati criteri diversi in base allo spazio trattato: una spiaggia o un approdo. Per quanto riguarda le spiagge il programma sottolinea la necessità di informare ed istruire l’utenza con un minimo di cinque attività di educazione ambientale per ogni anno e la diffusione di informative relative ad ecosistemi ed a fenomeni ambientali ricorrenti nella località di riferimento.

Fondamentale è anche lo sprono da parte delle organizzazioni locali interessate al rispetto del codice comportamentale vigente per i bagnanti. Il tema della gestione ambientale, particolarmente caro alla Bandiera Blu, oltre alla ormai scontata necessità di cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti, il rispetto del divieto di campeggiare e di transito di veicoli sulla sabbia, il controllo dell’accesso degli animali domestici in spiaggia, insiste molto sulla conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini ed il controllo degli habitat marini e lacustri.

Non si trascura il ruolo di primo piano svolto dalla qualità dell’organizzazione e dell’attrezzatura di salvataggio, di primo soccorso e dei piani di emergenza per concorrere alla assegnazione del titolo.

In Campania si registra una decisa impennata nel numero dei città che si sono aggiudicate questo importante riconoscimento dal 2012 al 2015. La regione ha visto passare da quattro a quattordici i siti interni alla sua circoscrizione su cui sventola la prestigiosa bandiera, ben dieci in più. L’unica nota stonata è che i nuovi vessilli sono stati innalzati principalmente nel salernitano, in Cilento soprattutto, mentre nella provincia di Napoli restano solo due le località insignite del titolo con le loro splendide spiagge: Massa Lubrense con la Baia delle Sirene, la Marina del Cantone, la Marina di Puolo e Recommone ed Anacapri con il Faro Punta Carena e la Grotta Azzurra.

L’anno scorso, per la prima volta dopo anni, non è stato inserito tra i diamanti d’Italia il comune di Pozzuoli.
Il napoletano può tentare di rifarsi quest’anno visto che la pubblicazione della lista delle migliori spiagge della penisola è prevista per il mese di maggio.

BANDIERE BLU CAMPANIA 2015

BANDIERE BLU CAMPANIA 2014


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