Morto Cutolo, sindaco Capasso: “Quante ombre proiettò sulla nostra città. Ora è davanti al tribunale della Giustizia Divina”


Nella serata di ieri è giunta la notizia della morte di Raffaele Cutolo, fondatore della Nuova Camorra Organizzata, soprannominato ‘o professore di Ottaviano. Proprio in queste ultime ore il sindaco Luca Capasso ha ricordato il modo in cui il boss ha ‘sporcato’ la storia della sua città natale.

Morte Cutolo, le parole del sindaco di Ottaviano

Queste le sue parole: “Come sindaco di Ottaviano, devo ricordare quali e quante ombre proiettò sulla storia della nostra città la storia di Raffaele Cutolo: la storia vera e la storia dipinta con i colori del cinema. Devo ricordare i segni terribili della morte e il coraggio luminoso di chi credeva nei valori della legge fino al sacrificio della sua vita”.

“Come sindaco di Ottaviano devo dire con orgoglio che la nostra città ha saputo riconquistare il pieno controllo del proprio destino ed è riuscita a riannodare il presente ai valori e alle tradizioni del suo glorioso passato. Raffaele Cutolo ora sta davanti al tribunale della Giustizia Divina, il luogo dell’eterno silenzio. A noi resta il compito di non dimenticare, di approfondire, di far sì che certi capitoli della storia siano conclusi per sempre”.

Cutolo da tempo era malato ed era stato trasportato al reparto sanitario detentivo del carcere di Parma, dove a causa di una malattia respiratoria, all’età di 79 anni si è spento. A causa delle sue instabili condizioni di salute i suoi legali avevano fatto richiesta di continuare a scontare la pena agli arresti domiciliari ma il tribunale di Bologna gli negò tale beneficio. In carcere dal 1979, senza mai mostrare segni di pentimento, circa un anno fa aveva espresso il desiderio di poter rivedere almeno un’ultima volta i suoi familiari, visto il peggioramento delle sue condizioni.


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