Tra mafia, prostituzione minorile e feste hard: gli scandali giudiziari di Berlusconi


Una vita ricca di successi ma anche di scandali giudiziari è stata quella di Silvio Berlusconi, l’ex Premier morto in mattinata dopo aver combattuto contro una leucemia mielomonocitica cronica. Una lunga storia fatta di processi che, tuttavia, nella maggior parte delle volte si sono conclusi con la piena assoluzione del leader di Forza Italia.

Gli scandali giudiziari che hanno coinvolto Silvio Berlusconi

Alla fine degli anni Novanta, Berlusconi fu al centro del processo Mills, essendo accusato di corruzione negli atti giudiziari. Secondo l’accusa avrebbe, infatti, convinto l’avvocato britannico David Mills a testimoniare il falso in due procedimenti penali, in cambio di 600.ooo dollari. Soltanto nel 2014 il cavaliere fu prosciolto in quanto il reato era caduto in prescrizione.

Il leader di Forza Italia è stato assolto anche nel caso All Iberian che lo vedeva imputato per falso bilancio. Da lì si passò, poi, al processo Mediaset, che vide Berlusconi tra i principali indagati per la frode fiscale da 7,3 milioni di euro commessa con la compravendita dei diritti TV. Fu anche l’unica vicenda giudiziaria, che risale al periodo in cui era presidente del Consiglio, che si concluse con una condanna definitiva: 4 anni di reclusione, tre dei quali coperti da indulto.

Altri procedimenti che lo hanno visto al centro delle polemiche si sono conclusi, invece, con l’archiviazione: tra questi quelli sui presunti traffici di stupefacenti e i rapporti con la mafia. A creare scandalo sono state soprattutto le accuse a sfondo sessuale mosse all’ex Premier, non solo con il caso escort di Bari ma soprattutto con l’avvio del caso Ruby teso ad indagare anche il suo coinvolgimento in un presunto giro di prostituzione minorile.

Tutto iniziò con l’arrivo nella Questura di Milano dell’allora 17enne marocchina Karima El Mahroug, soprannominata Ruby Rubacuori, fermata per sospetto furto. La prostituta brasiliana che la ospitava, Michelle Conceição, si mise allora in contatto con Berlusconi per avvertirlo dell’accaduto.

Lui stesso telefonò al Capo di Gabinetto della Questura per chiedere di affidare Ruby a Nicole Minetti, consigliera regionale PdL, e non ad una comunità di minorenni. Nel dicembre del 2010, Berlusconi comparve nel registro degli indagati per il reato di concussione: fu accusato di aver abusato della sua carica per esercitare una indebita pressione sui funzionari della Questura per il rilascio di Ruby, con lo scopo di coprire il più grave reato di prostituzione minorile.

Dalle successive indagini sarebbe emerso che nella sua residenza di Arcore, in più occasioni, si sarebbero tenuti dei festini a luci rosse con diverse personalità note, comprese la consigliera Minetti e Ruby, che avrebbero fornito prestazioni sessuali in cambio di soldi e favori. Anche questo processo, in seguito, si risolse con la completa assoluzione.


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