Agropoli caccia i Napoletani. Basta con il turismo partenopeo


La gente di Agropoli si oppone al turismo invadente e inopportuno dei napoletani. Come testimonia un articolo pubblicato su Agropolinews.com, la cittadina del salernitano si ribella all’invasione di massa ad opera di turisti malvoluti. Razzismo od esasperazione?

Prima di dare giudizi avventati ed approssimativi bisognerebbe comprendere il malessere dei cittadini che ogni estate si trovano costretti a fare i conti con la maleducazione e con il menefreghismo di chi, in quelle zone, bazzica solo nei mesi estivi.

Secondo quanto documentato dall’articolo, nella notte compresa tra il 6 e il 7 luglio una banda di giovani napoletani si aggirava per la cittadina semideserta cantando a squarciagola in piena notte, disturbando la quiete pubblica.

L’articolo prosegue con una richiesta ben precisa: “Limitare, o quanto meno regolare, il flusso turistico da Napoli verso Agropoli.“ certamente a leggere un simile intervento non si resta contenti. L’immagine che si da dei Napoletani non è delle migliori e il nostro popolo non sembra uscirne bene.

Eppure come biasimare chi pretende rispetto ed educazione? Certo leggere frasi del tipo “Ieri giravano persone grasse tutte tatuate con orecchini e altri oggetti metallici con il volgare accento della peggiore specie dell’hiterland napoletano che mercanteggiavano con agropolesi proprietari di locali e anche di bassi da fittare per agosto” fa un certo effetto. Nessuno di noi vorrebbe mai leggere simili commenti sulla propria gente, sui propri concittadini.

Ma siamo davvero sicuri di non fomentare simili giudizi con quell’atteggiamento scanzonato e spesso beffardo e un po’ invadente, di tanto in tanto caro al popolo napoletano? Se vogliamo che la nostra città cambi davvero, dovremmo imparare a metterci in gioco in prima persona, lavorando lì dove c’è bisogno di lavorare e di intervenire lì dove urgono interventi.

Il vero cambiamento inizia dal sé. La vera rivoluzione parte dagli individui, non dalle società. Assumiamoci quindi le nostre responsabilità e restituiamo al nostro popolo e alla nostra gente il rispetto e la considerazione che merita.

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Il giro prosegue con un altro video:

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