Strage di Ercolano, si invoca la premeditazione: morirono un 18enne e 2 gemelle di 26 anni

I ragazzi morti nell'esplosione della fabbrica a Ercolano


Chiesta l’aggravante della premeditazione per i gestori della fabbrica illegale di fuochi d’artificio, situata ad Ercolano, dove lo scorso anno, a seguito di una tragica esplosione, morirono tre giovani ragazzi: il 18enne Samuel Tafciu e le gemelle 26enni Sara e Aurora Esposito.

Esplosione fabbrica Ercolano: chiesta aggravante premeditazione

Il legale della famiglia Tafciu avrebbe chiesto al tribunale di Napoli il riconoscimento dell’aggravante della premeditazione per i due imputati, ritenuti dagli inquirenti i principali soggetti addetti alla gestione della fabbrica dove venivano realizzati, illegalmente, fuochi d’artificio.

Ad entrambi vengono contestati i reati di omicidio volontario con dolo eventuale e di capolarato. Sulla base di tali accuse sono stati chiesti 20 anni di reclusione. Scende a 4, invece, la richiesta di condanna per il terzo imputato accusato di aver fornito la polvere da sparo con la quale le tre vittime confezionavano i botti.

La tragedia risale al 18 novembre del 2024 quando una violenta esplosione avrebbe distrutto la fabbrica di contrada Patacca, proprio mentre i tre ragazzi svolgevano il proprio turno di lavoro. Il primo cadavere identificato fu quello di Samuel Tafciu, un giovane papà di 18 anni, residente a Ponticelli, che aveva preso servizio proprio quel giorno.

Sara e Aurora, invece, erano sorelle gemelle ed avevano 26 anni. Entrambe abitavano a Marigliano con una bambina di 5 anni, figlia di Aurora e nipotina di Sara. Pare che fossero cresciute senza papà, scomparso prematuramente, e che si dessero da fare attivamente per mandare avanti la famiglia.


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