LIVE/ Napoli non si piega al genocidio, migliaia in corteo per la Palestina: la diretta streaming

Foto: Coordinamento Pro Palestina Torre del Greco


Napoli in corteo al grido di “Blocchiamo tutto”: per la Palestina, per la Global Sumud Flotilla, ma anche per ritrovare la propria identità e la capacità di unire visioni differenti della società sotto un’unica nobile causa.

Napoli in corteo per la Palestina

Napoli si è svegliata oggi con un cuore che batteva più forte, quello di centinaia di persone scese in piazza per manifestare al fianco del popolo palestinese.

Una mobilitazione che non è soltanto un corteo, ma un atto di coscienza collettiva, un richiamo potente a non restare indifferenti di fronte a una tragedia che dura da troppo tempo.

La manifestazione, partita alle ore 9.30 da piazza Garibaldi per dirigersi verso il Rettifilo e poi al porto cittadino sta colorando, in queste ore, le strade di bandiere palestinesi, cartelli, canti e slogan che hanno trasformato il centro cittadino in un fiume di voci unite.

Voci che gridano il loro “Free Palestine” come un mantra di libertà e dignità. Senza divisioni politiche o sociali, ma un sentire comune: il rifiuto dell’ingiustizia e della violenza che colpisce civili innocenti.

Migliaia in piazza, la solidarietà napoletana non conosce confini

Napoli ha dimostrato che la solidarietà non conosce confini. Ha dimostrato che, quando la pace viene calpestata, non possiamo limitarci a guardare da spettatori: occorre alzare la voce, scendere in strada, farsi presenza.

Oggi il popolo napoletano ha detto che la Palestina non è lontana, che il dolore di chi soffre sotto le bombe e sotto l’occupazione riguarda anche noi. Perché Napoli l’occupazione se la ricorda bene. Perché la giustizia non è mai un affare “straniero”: o è universale, oppure non è giustizia.

Il corteo contro il genocidio e contro il governo italiano connivente

L’energia della piazza è quella di chi non si arrende all’apatia, ma trasforma l’indignazione in coraggio. Coraggio di manifestare, di chiedere diritti che partono dal dire “no” ad essere base logistica per i carichi di armi e morte che passano dal porto di Napoli, alla lotta trasversale di chi sta urlando contro un governo connivente con uno dei crimini più grandi della storia. Per ricordare che ogni vita ha lo stesso valore.

Napoli, città da sempre ponte tra culture e popoli, oggi ha voluto essere voce di chi non ha voce. Ha voluto gridare al mondo che la libertà non si negozia, che la pace è un diritto e non un privilegio. Così come quello di esistere come popolo.

E questo messaggio, che nasce da una piazza del Sud, ha la forza di attraversare mari e confini. Perché finché ci sarà chi scende in strada a difendere la vita e la dignità, non tutto è perduto.

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