Tragedia di Ercolano, insegnante di Giuseppe: “Un ragazzo semplice con valori sani”


La tragedia di San Vito, in cui due giovani studenti sono morti in circostanze assurde, ha lasciato una cicatrice profonda nella comunità di Ercolano. Adesso a ricordare uno dei due ragazzi, Giuseppe Fusella, è la professoressa universitaria Maria Luisa Iavarone, che parla di lui come di un ragazzo semplice e di sani principi.

Iavarone, intervenuta nel corso della trasmissione Barba&Capelli in onda su Radio CRC, è professoressa di Pedagogia presso il dipartimento di Scienze Motorie dell’Università Parthenope. L’insegnante è stata toccata molto da vicino dall’omicidio di Tullio e Giuseppe, dato che quest’ultimo è stato suo alunno.

Ancora una volta queste tragiche vicende si intrecciano con la mia vita“, ricorda la professoressa. “Musella è stato un mio studente alla Parthenope. Era un ragazzo per bene con quell’aria trasparente e semplice. Aveva una profondità onestà intellettuale.

“Questa ferita ci lascia attoniti, non solo perché percorreva le nostre aule. Questo era un ragazzo che aveva voglia di attraversare l’università conciliandola con il lavoro, perché aveva dei valori assolutamente sani”. Nel ricordare Giuseppe, la professoressa Iavarone ha esortato ad una riflessione sulle norme circa l’autorizzazione al porto d’armi.

“Per quel che riguarda questa vicenda, il fatto che quest’uomo avesse un’autorizzazione per uso sportivo e, di fatto, dormisse con l’arma sotto il letto, è grave. Tornato a casa dal poligono la devi scaricare e tenere in un luogo sicuro come una cassaforte o un cassetto. Tutto ciò non è accaduto e questo deve far parte di una revisione sulle norme riguardanti il controllo e la detenzione delle armi”.


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