Portici, scomparsa la 16enne Suamy: era affidata a una casa famiglia. La confessione all’amica: “Non cercatemi”
Dic 07, 2025 - Redazione Vesuviolive
Suamy Rispoli
La scomparsa di Suamy Rispoli, 16 anni, tiene con il fiato sospeso Portici e l’intera area vesuviana. La ragazza risulta irreperibile dal 2 dicembre, giorno in cui sarebbe uscita regolarmente da scuola senza però fare ritorno alla casa famiglia a cui era affidata. La direttrice della struttura ha denunciato l’allontanamento ai carabinieri lo stesso giorno, ma la vicenda è emersa pubblicamente successivamente, dopo l’appello disperato della madre. Il telefono della giovane risulta spento dalle 14.30 del 2 dicembre, complicando ulteriormente le ricerche.
Suamy Rispoli scomparsa: era affidata a una casa famiglia
Secondo quanto riportato nella denuncia, si tratta di un comportamento anomalo: “È la prima volta che si comporta in questa maniera – ha detto ai militari la direttrice della struttura – non ha mai dato segni di squilibrio”. La madre, a cui era stata sospesa la potestà genitoriale a gennaio, racconta che la figlia avrebbe scritto a un’amica il giorno dopo la scomparsa, dicendo che non voleva essere cercata. “Doveva essere al sicuro, protetta – dice la donna – e invece non so che fine abbia fatto”. Al momento dell’allontanamento, la ragazza indossava una maglietta blu, jeans, un pellicciotto nero e portava con sé lo zaino della scuola.
L’appello della madre e i dubbi sulla gestione del caso
La madre di Suamy, Jole Masilici, è distrutta dall’angoscia: “Mia figlia è fragile, ho paura che le sia accaduto qualcosa, aiutami a ritrovarla”, dichiara in lacrime. Sia lei che l’ex compagno, il padre della ragazza, raccontano di essere disperati: “Potevamo incontrare nostra figlia nella struttura… stavamo ricostruendo il nostro rapporto, ma era agitata. Ho paura che le sia accaduto qualcosa”.
Secondo la donna, dalla casa famiglia avrebbero riferito che Suamy non aveva con sé soldi, vestiti o documenti: “Non ha nulla. Se voleva scappare, perché è andata regolarmente a scuola? Ho tante domande, ma poche risposte”.
Anche il legale della famiglia, Giovanni Micera, esprime preoccupazione. Sottolinea di aver richiesto più volte una maggiore sorveglianza sulla minore, che – a suo dire – presenterebbe vulnerabilità cognitive tali da renderla una possibile vittima di abusi o manipolazioni. “Nonostante le difficoltà e le problematiche di Suamy – spiega l’avvocato – non è mai stato nemmeno avviato un percorso psicologico, che pure sarebbe stato necessario. La nostra speranza è che Suamy si sia allontanata di sua spontanea volontà, ma siamo seriamente preoccupati su cosa possa esserle accaduto”.
Le ricerche sono in corso, mentre cresce l’angoscia di familiari e cittadini. Chiunque abbia informazioni è invitato a contattare le forze dell’ordine.
