La confessione di Gaetano: “Ci sono rimasto male per l’addio al Napoli ma sarò sempre tifoso”

Gianluca Gaetano si racconta, tra l'esperienza col Napoli all'addio tanto sofferto dalla maglia azzurra


Alla Gazzetta dello Sport ha parlato l’ex Calcio Napoli, Gianluca Gaetano. Il centrocampista del Cagliari, ha voluto raccontare tanti aneddoti della sua esperienza in azzurro.

Una vita con la maglia dei partenopei: nato e cresciuto nel settore giovanile nell’era ADL, per motivi prettamente tattici ha dovuto interrompere questo matrimonio per tornare una volta per tutte in terra sarda. Con i rossoblù, il centrocampista è diventato un vero e proprio idolo della piazza: l’anno scorso fu uno dei protagonisti assoluti della salvezza con Ranieri in panchina e quest’anno il ragazzo di Cicciano vuole affermarsi una volta per tutte nel calcio italiano.

Gaetano tra passato e presente, il doloroso addio al Napoli e l’aneddoto Kvara

Il calciatore a cuore aperto ha ricordato la lunga esperienza e la trafila del Napoli. La malinconia per l’addio c’è sempre: il centrocampista era uno degli idoli della tifoseria e più di tutti “sentiva il peso” di quella maglia addosso.

A Cagliari inizierà un nuovo ciclo della sua carriera, i sardi sono pazzi di lui e delle sue giocate. Un ritorno tanto voluto dalla tifoseria, che per tutta l’estate ha fatto pressione su questa trattativa, capitalizzata solo negli ultimissimi giorni di mercato.

Resterò tifoso del Napoli. Spero possa vincere un altro scudetto. Può stare al vertice, i ragazzi stanno alla grande. Giocano per 90′ alla perfezione e Conte è il valore aggiunto. Ha rimesso a posto tutto. La qualità della squadra è superiore e De Laurentiis ha fatto un gran lavoro. Chiaro che ci sono stato un po’ male, ma penso di aver dato tutto al Napoli. A volte le strade si dividono”.

Su Kvara c’è un particolare che ha tanto colpito i social in queste ore: “Quando l’ho visto la prima volta a Dimaro ho detto “Ma questo chi è?” Fortissimo, un fenomeno. Sono felice della scelta di Cagliari. In quei 4-5 mesi da gennaio, ho sentito l’affetto della gente. Si sta bene, vivo al Poetto. Posso solo essere riconoscente”.

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