Somma Vesuviana, annullati a causa del coronavirus tutti gli eventi del 2020. Niente riti della Montagna


Niente messe, niente processioni a Pasqua e niente riti tipicamente campani. Con l’emergenza coronavirus ogni assembramento, anche quello che si può creare seguendo le funzioni religiose, è vietato. Così gli abitanti della nostra regione devono rinunciare ad alcune tradizioni antiche. E’ il caso dei riti della Montagna che quest’anno non ci saranno.

Ad annunciarlo è il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno, che proibisce anche tutte le manifestazioni del 2020.

“Ogni anno eravamo soliti recarci sulla nostra amata Montagna vero monumento geologico da candidare a Patrimonio Unesco perché è l’unica testimonianza di quanto accadde in quella notte del 79 d.C. C’era magari chi si recava presso la propria terra, campagna, c’era chi andava a venerare la Madonna di Castello, c’era chi si recava alla Croce, c’era chi andava ad ammirare le Paranze, c’erano appunto le Paranze. Non dimentico il Sabato dei Fuochi che iniziava dopo Pasqua. Tutto è dentro di noi, tutto non morirà mai. Ma ora, purtroppo dobbiamo solo pregare ed aspettare, fermarci. Magari potremmo trascorrere quelle giornate rivedendo le foto scattate in quei momenti felici, i video che sono o saranno su pagine social e siti web.

Ringrazio l’Associazione Tutela dei Riti del Monte Somma, perché sta dimostrando un grande senso di responsabilità e di amore per Somma, per voi e per la stessa Madonna. Cari amici l’appuntamento con la Festa della Montagna è rinviato al 2021. Per il 2020 vengono annullate tutte le manifestazioni e tutti gli eventi che erano stati programmati per il 2020. Ed è così che dopo i Riti della Settimana Santa dobbiamo dire arrivederci anche e purtroppo ai Riti della Montagna. Io però non mi fermo ed invito tutti voi a tenere viva la memoria della nostra fede e della nostra tradizione. Ed allora, se volete, inviatemi foto delle passate edizioni della Festa della Montagna e le condivideremo sulla mia pagina Facebook. Io non mi fermo e riapriremo quanto prima, rilanceremo quanto prima e saremo piu’ forti di prima. Uniamoci in preghiera, per chi vorrà, alla S. Maria di Castello e magari quel giorno del 3 Maggio accendiamo nuovamente un lumino ai balconi con uno sguardo ed un pensiero alla nostra amata Montagna, patrimonio ambientale e culturale da tutelare”.

I riti della montagna (anche detti Festa di Castello o Festa di devozione) sono un misto di credenza religiosa e riti propiziatori della primavera. Hanno inizio con il ‘sabato dei fuochi’ e vedono durante i giorni diversi rituali che si concludono con l’accensione di corone di fuochi per celebrare il ritrovamento della testa lignea della Madonna del Castello. Tra le diverse attività da svolgere c’è la visita al santuario, un sontuoso banchetto, balli e canti. L’ultimo giorno dei festeggiamenti è il 3 maggio quando viene tagliato un piccolo albero di castagno. Ciascun ramo tagliato viene addobbato con fiori e rami di ginestra, e vengono appesi diversi alimenti come ‘o pere e ‘o musso, collane fatte di nocciole (‘a ntrita) o castagne (‘a nserta) e oggetti come l’immagine della Madonna di Castello (a’ fiurella) e fiocchi di carta crespata e colorata. Riti che vengono fatti facendo parte di gruppi d’appartenenza, le cosiddette  paranze che raggiungono insieme il santuario e poi risalgono il Monte.


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